Multata eurodeputata M5s "Mobbing su due assistenti"

Il Parlamento Ue punisce la Loi per violenze psicologiche Staff obbligato a occuparsi del suo trasloco e di bollette

Multata eurodeputata M5s "Mobbing su due assistenti"

Giulia Moi, eurodeputata M5s, avrebbe preteso dai suoi due assistenti parlamentari di occuparsi non solo di proposte di legge e interrogazioni ma anche di questioni private, come il trasloco nel nuovo appartamento, preso in affitto a Bruxelles dopo l'elezione. E poi: nell'orario di lavoro, l'europarlamentare grillina avrebbe obbligato i due collaboratori a controllare le utenze telefoniche e domestiche. Chiedendo, in alcuni casi, di anticipare i soldi per il saldo delle fatture di luce, gas e acqua. Tutte attività che esulano da doveri e obblighi cui i due assistenti parlamentari sono chiamati in base al contratto di lavoro. Le insistenti richieste della parlamentare dei Cinque stelle hanno spinto i due staffisti a presentare una denuncia per violenza psicologica al comitato consultivo contro le molestie psicologiche o sessuali nei confronti di assistenti accreditati e di parlamentari. Alle 12 di ieri, l'istruttoria si è conclusa con la condanna della eurodeputata del M5S: dodici di giorni di sospensione all'indennità di soggiorno per la Moi. L'accusa è di aver esercitato violenza psicologica nei confronti dei due assistenti.

La sanzione è stata comminata, formalmente, dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani al termine dell'iter in cui la parlamentare europea ha avuto la facoltà di presentare le proprie memorie difensive. Si tratta di una sanzione di carattere economico: l'indennità di soggiorno per ogni parlamentare europeo è di 308 euro al giorno. Giulia Moi dovrà rinunciare a una somma pari a 3.700 euro. Al netto della beffa economica, resta l'ombra di un'accusa grave nei confronti di un esponente di primo piano di un Movimento, che pone l'etica al centro della missione politica. Nella lunga e dettagliata denuncia, che i due assistenti della deputata grillina hanno depositato nelle mani dei componenti del comitato consultivo contro le molestie psicologiche o sessuali, sono citati altri episodi che sarebbero riconducibili alla sfera della violenza psicologica. I due assistenti hanno segnalato, infatti, anche l'uso di un linguaggio volgare, e in alcuni casi quasi minaccioso della Moi. Nel faldone sarebbe riportato un sms con l'epiteto «cazz, rispondi». Una circostanza che avrebbe aggravato la posizione della parlamentare grillina. C'è un altro passaggio nella denuncia che inchioda la Moi: la richiesta fatta ai due assistenti di report quotidiani sulla quantità di lavoro svolto. Nonostante i due collaboratori siano sottoposti al rispetto esclusivamente di e mansioni senza aver alcun obbligo di relazionare sulle attività eseguite.

I fatti risalgano agli anni 2016-2017: ieri, a norma dell'articolo 166 del regolamento, è arrivata la fine del primo step con la sanzione. La parlamentare si è difesa, annunciando ricorso: «Questa vicenda riguarda persone sulle quali è stata mal riposta la mia fiducia. Sto presentando il ricorso interno dinanzi all'ufficio di Presidenza». Collaboratori che resteranno al proprio posto, nonostante il contenzioso in atto con la parlamentare. E resterà sullo scranno del Parlamento europeo anche la Moi, eletta con 51mila preferenze nel 2014 nella lista del M5s in Sardegna.

A gennaio di quest'anno, dopo le polemiche per non avere aver firmato la liberatoria sul trattamento dei dati personali chiesta dal Movimento ai suoi eletti per poter controllare i versamenti dei rimborsi, la parlamentare sembrava vicina all'addio: ma poi ha confermato la permanenza tra i Cinque stelle e nel gruppo Efdd al Parlamento europeo.

Nella breve esperienza politica, la deputata grillina sarda ha collezionato altri due precedenti degni di nota: una denuncia per aver diffamato con un profilo anonimo un centro di formazione sardo (Ifold) e un'accusa (questa volta da parte degli attivisti del M5s) per aver taroccato il curriculum. Da oggi avrà sicuramente arricchito il proprio percorso politico incassando una sanzione per aver chiesto il trasloco ai due collaboratori.

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