Multe ai medici anti-vaccini. È rivolta contro la Lorenzin

I dottori bocciano l'idea, temono che si aprirebbe "la caccia alle streghe"

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin

Roma - Prima il decreto sull'appropriatezza delle prescrizioni, che aveva portato i camici bianchi sull'orlo dello sciopero, ora la proposta, anche se parzialmente smentita dal ministro Lorenzin, di sanzionare chi non consiglia o addirittura non impone le vaccinazioni. I medici, nonostante le rassicurazioni del ministero della Salute, sono sempre più in fibrillazione. C'è un malcontento generale nei confronti delle politiche sanitarie, soprattutto tra coloro che lavorano in rapporto di dipendenza o convenzione con il servizio pubblico.

«Quella delle sanzioni è un'ipotesi assurda», attacca l'Ordine dei medici di Roma, in attesa che il 20 ottobre si affronti l'argomento discutendo il piano nazionale vaccini in un incontro tra regioni e ministero. In primo piano le strategie per fermare il calo delle vaccinazioni, già scese sotto i limiti di sicurezza, anche puntando sul senso di responsabilità degli operatori sanitari, che in caso di inadempienza rischiano azioni comunque da concordare con gli Ordini. Anche se la radiazione è stata subito esclusa dalla Lorenzin dopo le prime levate di scudi, la categoria rimane in agitazione. «Se verrà confermata l'ipotesi delle sanzioni - fa sapere l'Ordine - sarà respinta senza se e senza ma da tutta la categoria, poiché sarebbe l'ennesima dimostrazione di una vera e propria caccia alle streghe attuata nei nostri confronti». Per Roberta Cheversani, presidente della federazione di tutti gli Ordini dei medici italiani, «il primo organo a valutare il comportamento dei medici deve essere l'Ordine, non va bene affrontare sempre questi temi partendo prima dalle sanzioni».

Dal ministero continuano ad arrivare rassicurazioni. Ranieri Guerra, direttore generale della Prevenzione del dicastero, parla di una polemica priva di fondamento, che crea inutili allarmismi. «Il piano non prevede sanzioni - garantisce - ma chiede a medici e infermieri di informare correttamente. Ogni azione attuativa del piano è previsto chiaramente che venga intrapresa con i medici, non contro di loro. Chi dovrebbe proporre le vaccinazioni, raccomandarle ai propri assistiti, spiegarne i benefici alle famiglie, se non i medici?». Il vero problema per Guerra è il «drammatico calo» della copertura vaccinale. Allarme sottolineato anche da Carlo Signorelli, della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica: «Quando si scende sotto il livello del 95 per cento la popolazione è a rischio infezione». E i dati epidemologici dicono che in Italia la soglia d'allarme è stata raggiunta.

«Vaccinarsi è utile ed è sicuro - sostiene Signorelli - non solo per il singolo individuo ma anche per tutta la collettività». Il Codacons, invece, ritiene che sia in corso «una campagna a favore delle lobby del farmaco», e si dice pronto ad una raffica di denunce contro le vaccinazioni di massa.

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