Cronache

Muore in cantiere a 72 anni. Quattro vittime in poche ore

Donato precipita dall'impalcatura, arrotondava la pensione. E ieri altri tre operai deceduti sul lavoro

Muore in cantiere a 72 anni. Quattro vittime in poche ore

Anni e anni di sacrifici, per poi godersi la vita. Ma la vita Donato Marti, 72 anni, originario di Avetrana (Taranto) non è mai riuscita a godersela fino in fondo, inseguendo sempre il miraggio della pensione. E, una volta raggiunta, ha continuato a lavorare perché i soldi a casa non bastavano mai ed era impensabile far mancare qualcosa alla famiglia. È uscito all'alba ogni mattina per cinquant'anni per rientrare a tarda sera fino a ieri, quando è volato giù da un'altezza di circa cinque metri mentre insieme ad altri operai stava installando un montacarichi.

L'ennesima morte bianca è avvenuta a Lecce, all'altezza del civico 3 di via Farini, dove l'uomo lavorava insieme ai colleghi, impegnato nella ristrutturazione di un immobile. Il 72enne è caduto battendo la testa sull'asfalto. Sono stati altri operai a dare l'allarme e sul posto sono giunte le forze dell'ordine e i sanitari del 118 che, dopo le prime cure, hanno trasportato Donato in codice rosso all'ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove è morto poco dopo. Pianti, urla e disperazione del figlio che si è sentito male ed è stato soccorso dall'automedica.

I tecnici dello Spesal hanno già effettuato i rilievi per verificare il rispetto della normativa vigente in termini di sicurezza sui luoghi di lavoro e la Procura ha aperto un'inchiesta per capire la dinamica e le cause dell'incidente. «Un evento ancor più inaccettabile conoscendo l'età della vittima: associare la parola lavoratore ad una persona di 72 anni è davvero difficile - ha dichiarato Simona Cancelli, segretaria generale della Fillea Cgil di Lecce - a quell'età bisognerebbe godersi il riposo dopo una vita di sacrifici».

È la terza vittima che si registra in provincia di Lecce nel giro di 50 giorni.

Sempre ieri ha perso la vita a Ponticelli un operaio 58enne di una ditta esterna che stava effettuando lavori elettrici sulle canaline a lato della linea «lenta», lungo la tratta Firenze-Roma. L'uomo è stato travolto dal treno e il traffico è stato sospeso per accertamenti dell'autorità giudiziaria. Nelle stesse ore un'altra tragedia si è consumata a Fumane, in provincia di Verona, dove Marco Accordini, uno dei figli di Daniele Accordini, il direttore della Cantina sociale di Negrarun, è stato schiacciato dal trattore che conduceva all'interno del vigneto nel quale stava lavorando.

Inutili i soccorsi del 118 di Verona, giunti sul posto con l'elicottero e un'ambulanza. Sulle cause dell'incidente stanno indagando i carabinieri della stazione di San Pietro in Cariano. Tragico destino anche per un operaio che a Legnago, nel Veronese, è morto in un cantiere colpito alla testa da una matassa di ferro che stava per essere scaricata da un veicolo: è caduta dall'alto sul poveretto e ogni tentativo di rianimarlo è stato vano.

La strage dei lavoratori sembra inarrestabile e i numeri sono sempre più alti. Gli infortuni sul lavoro denunciati all'Inail nel primo trimestre di quest'anno sono stati 175 mila, oltre 54 mila denunce in più dello scorso anno (+45%).

Quelle con esiti mortali, invece, sono state 189, 5 in più del 2021 (+2,7%).

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