Napolitano punge il Pd: "Punita l'auto-esaltazione"

L'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha aperto la prima seduta del Senato della nuova legislatura

Napolitano punge il Pd: "Punita l'auto-esaltazione"

L'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha aperto la prima seduta del Senato della nuova legislatura. Re Giorgio infatti guideraà le operazioni di voto come reggente di Grasso. Durante il suo intervento Napolitano ha parlato anche del risultato del voto e dello scenario emerso dalle urne dello scorso 4 marzo: "Il voto del 4 marzo ha rispecchiato un forte mutamento nel rapporto tra gli italiani e la politica quale si era venuta caratterizzando da non pochi anni a questa parte". Poi il presidente emerito ha sottolineato come il voto abbia dato voce ad una contestazione da parte dell'elettorato: "Si è trattato di un voto che non solo ha travolto certezze e aspettative di forze politiche radicate da tempo nell'assetto istituzionale e di governo del Paese -ha aggiunto il presidente emerito-. Esso ha messo in questione tradizioni, visioni, sensibilità, che erano a lungo prevalse. Gli elettori hanno premiato straordinariamente le formazioni politiche che hanno espresso le posizioni di più radicale contestazione, di vera e propria rottura rispetto al passato. Queste reazioni - ha sottolineato - hanno mostrato quanto poco avesse convinto l’auto- esaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e da partiti di maggioranza".

Poi un passaggio del discorso che è sembrata una critica al centrosinistra e soprattutto al Pd: "Sono stati condannati in blocco - anche per i troppi esempi da essi dati di clientelismo e corruzione - i circoli dirigenti e i gruppi da tempo stancamente governanti in quelle Regioni" e "ha contato molto nelle scelte degli elettori il fatto che i cittadini abbiano sentito i partiti tradizionali lontani e chiusi rispetto alle sofferte vicende personali di tanti e a diffusi sentimenti di insicurezza e di allarme". Infine Napolitano ha anche mandato un messaggio al Capo dello Stato, Sergio Mattarella: "È da considerarsi meritorio e importante il fatto che le forze pronte a governare il Paese sulla base del consenso degli elettori abbiano dichiarato di volersi assumere le proprie responsabilità nel senso di evitare derive distruttive per il Paese.

Di certo per aprire, nell’attuale scenario, nuove prospettive al Paese sono insieme essenziali il rispetto della volontà popolare e il rispetto delle prerogative del Presidente della Repubblica, al quale rivolgo a nome di voi tutti l’espressione calorosa della nostra stima e fiducia".

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