Niente festa del 4 luglio A Londra vince la paura

LondraLa paura dell'Isis cancella la festa del 4 luglio. Accade a Feltwell, nel Norfolk, nella base aerea della Raf che ospita le truppe statunitensi, dove perfino gli americani sono stati costretti a capitolare di fronte alle minacce di attentato del Califfato. Come ogni anno infatti, era ormai tutto pronto per la consueta kermesse della Festa dell'Indipendenza quando all'ultimo minuto è arrivato l'ordine di azzerare l'intero evento per motivi di sicurezza. Dovevano essere due giorni di celebrazioni congiunte; la prima ieri, riservata ai soldati americani e inglesi e alle loro famiglie, la seconda, oggi, aperta al pubblico. In programma c'erano concerti dal vivo ed altre amenità ma il pezzo forte era sicuramente l'esibizione acrobatica delle Red Arrows, le Frecce Rosse delle Forze Armate Reali che invece quest'anno se ne rimarranno a terra.

La notizia è stata rimandata all'ultimo momento e l'annuncio è stato dato con il cuore pesante perché non è nello stile degli anglosassoni rinunciare ad una manifestazione organizzata dai loro eserciti. Purtroppo questa volta il rischio di un ennesimo attacco jihadista da parte degli uomini dello Stato Islamico era troppo alto. «La decisione è stata presa in seguito a ricorrenti segnalazioni locali di minacce significative - hanno spiegato dalla base aerea americana ai giornalisti del Daily Mail -. Qui monitoriamo continuamente la sicurezza della Nazione che ci ospita e siamo costretti a prendere misure particolari in base alle informazioni che riceviamo». Evidentemente le ultime news non erano affatto confortanti. Lo dice allo stesso giornale il colonnello dell'Aeronautica Usa David Eaglin. «Tutti noi non vedevamo l'ora di festeggiare il giorno dell'Indipendenza insieme qui alla base di Feltwell - ha dichiarato Eaglin - ma la nostra priorità è e sarà la pubblica sicurezza. Ci scusiamo con tutti e vi promettiamo che continueremo ad operare insieme ai nostri colleghi britannici, militari e civili, per tenere al sicuro le nostre comunità».

Un messaggio intriso di rammarico per una rinuncia che appare come un'altra sconfitta in quella guerra ormai infinita contro la paura e il terrore che proprio gli inglesi tante volte hanno affermato di voler vincere con determinazione.

Per ora, nel loro Paese, sono riusciti ad evitare carneficine come le recenti stragi compiute in Tunisia - dove peraltro sono morti moltissimi loro concittadini - ma la tensione è ben lungi dal diminuire nei prossimi giorni. E il gesto sconsiderato di un terrorista isolato, come nel caso francese, a Londra qualcuno l'ha già compiuto un anno fa con la decapitazione del soldato Lee Rigby.

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