Cronaca locale

"Non mi vogliono più". Nonnina scappa di casa. Ritrovata in un bosco

La storia (a lieto fine) scoperchia un dramma: 1,2 milioni di anziani sono malati di abbandono

"Non mi vogliono più". Nonnina scappa di casa. Ritrovata in un bosco

«Pensavo non mi volessero più». Dopo una lite coi figli per antiche vicende di famiglia, una donna di 80 anni è scappata nei boschi lasciando solo il marito. «Volevo far perdere le mie tracce, sparire». Un gesto impulsivo tanto che non si è messa il soprabito e ha lasciato il cellulare a casa. Solo qualche ora dopo il marito, che soffre di seri problemi di salute, se n'è accorto e ha avvertito i figli che hanno chiamato subito le forze dell'ordine. I carabinieri di Biassono, in provincia di Monza e Brianza, hanno attivato il «Piano provinciale per la ricerca di persone scomparse» chiedendo il supporto delle squadre di ricerca locali. Nel cuore della notte, verso le tre e mezza, hanno ritrovato la donna sotto a un albero nei boschi vicino a Macherio, infreddolita ma in buone condizioni. Portata in caserma per riscaldarsi e spiegare il proprio gesto, ha raccontato di aver temuto che i suoi figli non la volessero più con loro. Dopo un passaggio all'ospedale di Vimercate, dove l'hanno trovata in salute, l'abbraccio coi figli ha sciolto tutta la tensione. E forse hanno fatto seppellire antichi rancori e nodi familiari.

L'episodio della nonnina di Monza si è concluso con un lieto fine. Ma scoperchia un'emergenza silenziosa quanto diffusa. Quella degli anziani soli e dei figli che non li vanno mai a trovare. Ci sono nonni che non escono di casa per settimane, non parlano per giorni interi con nessuno se non con chi telefona per qualche offerta commerciale. Sono autosufficienti, sì, ma malati di solitudine.

In Italia, nel 2018, sono stati recensiti circa 1,2 milioni di persone che hanno superato i 65 anni e che vivono in solitudine. Nella sostanza, se consideriamo la popolazione sopra i 65 anni, gli anziani soli sono circa il 38%. Di questo 38%, poi, moltissimi non hanno figli, né altri parenti oppure persone amiche che possano prestare loro aiuto in caso di bisogno. E questo comporta una serie di risvolti infiniti: poca cura di se stessi, dolore e abbattimento, depressione, vita senza prospettive, rischio di ammalarsi o di accelerare l'inizio e il decorso di malattie neuro-degenerative, quali la demenza senile e il morbo di Alzheimer.

Negli ultimi anni, molti paesi europei si sono preoccupati del modo di vivere degli anziani soli. Ad esempio, in Inghilterra è stato istituito il Ministero per la solitudine.

Perché i figli dimenticano i genitori anziani? Le ragioni sono infinite e vanno dalla distanza al lavoro precario o con turni. Ma un sottofondo di amarezza c'è: tra i fattori che spingono di più i figli ad assistere gli anziani a domicilio ce n'è uno alquanto crudele, emerso da uno studio della Banca d'Italia, che ha analizzato la correlazione tra la donazione di una casa (o di una somma di denaro finalizzata all'acquisto della casa) e la propensione da parte dei figli ad accudire i genitori quando si fanno più anziani. Tra coloro che hanno ricevuto in regalo una casa o soldi dai genitori la frequenza dell'assistenza domiciliare ai genitori aumenta del 2,6% (il 2,7% se si considerano gli over 65). E i genitori che, dopo aver aiutato ad acquistare casa, continuano a contribuire all'economia dei figli, sono aiutati l'11% in più.

Un altro dato che denuncia la solitudine degli anziani è quello forniti dai medici internisti Fadoi, che prolungano i ricoveri in ospedale oltre il dovuto quando capiscono che i pazienti a casa non hanno nessuno che li possa accudire.

Non tutti hanno una famiglia e un abbraccio come la signora di Monza.

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