"Non rompere", "Sei un fighetto". Chiusure domenicali, insulti tra Sala e Di Maio

Il sindaco milanese: "Una follia". La replica del ministro: "Chi se ne frega". Interviene Salvini: "Sala irrispettoso"

"Non rompere", "Sei un fighetto". Chiusure domenicali, insulti tra Sala e Di Maio

"Non rompete le palle a Milano". Il sindaco Giuseppe Sala si schiera contro le chiusure domenicali nei negozi all'ombra della Madonnina. E al ministro Di Maio manda un messaggio chiaro: "Mi sembra una follia".

"Perchè dovrebbe fermarsi chi gestisce i negozi, e non ad esempio non i giornalisti? Qual è il senso?", si domanda Sala. Che difende la sua città: "Se vogliono chiudere i negozi la domenica in provincia di Avellino, lo facciano. Ma a Milano è contro il senso comune. Pensassero alle grandi questioni politiche, non a rompere le palle a noi che abbiamo un modello che funziona e 9 milioni di turisti".

Immediata la replica del ministro per lo sviluppo economico. Luigi Di Maio replica su Facebook: "Per il sindaco di Milano Sala i diritti delle persone sono una rottura di palle. Nessuno vuole chiudere nulla a Milano nè da nessun altra parte, ma chi lavora ha il diritto a non essere più sfruttato". E conclude: "Questo rompe le palle a un sindaco fighetto del Pd? E chi se ne frega!".

Nel pomeriggio arriva anche il commento dell'altro vicepremier,

Matteo Salvini. "Se fossi il sindaco Sala, più che di occuparmi del governo o di Avellino, mi occuperei di alcune zone della mia città assolutamente fuori controllo". Per il capo della Lega, Sala è stato "irrispettoso".

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