"Non servirà una manovra correttiva"

Il ministro Calenda contro l'Ue. Dal 2019 internet «stangato» con la web tax

"Non servirà una manovra correttiva"

Roma - «Non serve una manovra correttiva. Ha ragione Padoan». Intervistato da La7 il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha preso posizione contro il rigorismo della Commissione europea nei confronti dell'Italia, «L'Ue fa un negoziato, lo fa ogni anno e dovrebbe apprezzare i nostri sforzi, ma sembra che non basti mai niente», ha dichiarato aggiungendo che «va bene se fornisce buoni consigli, ma l'idea di dover sempre negoziare no». Insomma, Bruxelles dovrebbe riconoscere gli sforzi italiani di riduzione del raporto deficit/pil e di contenimento del debito pubblico (che però continua a crescere) e fermarsi lì.

Si è trattato, però, dell'intervento più incisivo nel corso di una domenica nella quale è proseguito il suk sulla manovra in commissione Bilancio al senato. Due le novità di maggior rilievo: l'approvazione della web tax e lo stop (molto) parziale dell'adeguamento dell'età pensionabile.

La web tax partirà dal 2019 e funzionerà come imposta al 6% sui ricavi delle transazioni digitali relative a prestazioni di servizi tramite mezzi elettronici. Si applicherà, dunque, sull'ammontare complessivo del fatturato Internet e non alla singola operazione: Il ministero dell'Economia dovrà chiarire entro aprile con un decreto attuativo il campo di applicazione che non riguarderà solo il business-to-business (le transazioni fra imprese), ma anche il business-to-consumer (gli acquisti che effettuiamo online ogni giorno). Il sostituto d'imposta, cioè chi verserà la tassa, saranno gli intermediari finanziari, cioè le banche che dai movimenti di conti correnti e carte di credito sono in grado di «tracciare» il fatturato sia dei colossi come Amazon che quello dei negozi che vendono ancheonline.Il gettito atteso nel primo anno è di 114 milioni di euro, ma non serviranno a finanziare la lisa della spesa stilata per l'anno prossimo.

Ok pure per l'emendamento del governo che salva dallo scatto dell'adeguamento dell'età pensionabile a 67 anni nel 2019 14.600 persone che svolgono quindici tipologie di lavori gravosi. Domani i capigruppo del Pd, Zanda e Rosato, incontreranno i sindacati e cercheranno di strappare ulteriore consenso. Sono, infatti stati approvati tre emendamenti del Pd che stanziano più risorse per i servizi sociali dedicati al Rei (118 milioni al reddito di inclusione), all'Anpal per l'assegno di ricollocazione (5 milioni)e per la stabilizzazione degli incentivi al sistema duale (50 milioni per l'alternanza scuola-lavoro). Ap ha incassato 185 milioni per il bonus bebé anche l'anno prossimo. Stanziati 4 milioni per il biennio 2019-2020 da destinare al finanziamento di contratti di distretto per i territori danneggiati dalla Xylella, il batterio che ha devastato gli ulivi pugliesi.

Ancora in ballo l'abolizione parziale del superticket su diagnostica e specialistica. «Stiamo ragionando - ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro - perché il fondo a disposizione del Parlamento non può essere esaurito dal Senato».

Protestano le opposizioni per le continue sospensioni deui lavori legate alle tensioni nella maggiornaza. «Molte nostre proposte vengono furbescamente rielaborate per accaparrarsene indebitamente la paternità», ha dichiarato Remigio Ceroni (Fi).

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