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"Non so cosa sia rimasto di cristiano in Renzi"

Monsignor Giovanni D'ercole stronca la legge sulle unioni civili e intanto la petizione online "no alla Cirinnà" supera le 20mila mail

"Non so cosa sia rimasto di cristiano in Renzi"

Oltre ventimila mail contro la legge Cirinnà. La campagna online lanciata circa un mese fa dagli organizzatori del Family Day attraverso il sito www.noallaleggecirinna.org per spingere i senatori ad affossare la legge ha raggiunto la media di una mail spedita ogni due minuti. Nella lettera si chiede che i senatori votino con libertà di coscienza e a scrutrinio segreto, (cosa che non avverrà dato che il governo metterà la fiducia ) tenendo conto della sentenza della Corte Costituzionale n. 170 del 2014 secondo cui “il […] vincolo matrimoniale tra soggetti del medesimo sesso [è] in contrasto con l’art. 29 Cost[ituzione]”.

Anche monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno e autore e conduttore della trasmissione di Rai Due “Sulla via di Damasco”, con un’intervista Cristianitoday, si è schierato contro le unioni civili e ha chiesto coerenza ai cattolici che si stanno facendo promotori di questa legge. Su Matteo Renzi ha dichiarato:“Abbiamo un Presidente del Consiglio che si reputa cristiano, ma sinceramente non so cosa gli sia rimasto di cristiano quando gli sento fare certi ragionamenti. Ho paura che oggi molti si dicono cristiani senza più esserlo e questo è il vero pericolo della nostra società”. Ai cantanti che a Sanremo aderito all’iniziativa pro Cirinnà esibendosi con i nastri arcobaleno dice: “Li guardo e li lascio fare, di certo non posso impedirgli di mettere il cervello all’ammasso e di pensare ognuno quello che vuole... È chiaro che l’azione satanica è molto violenta ed è molto forte”.

E infine si rivolge ai cattolici: “dove siete? Cosa fate? Dov’è la bellezza della famiglia che mostrate?”.

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