Un'Italia spaccata in due, divisa dal maltempo che, come previsto, ha colpito duro dopo le temperature torride degli ultimi giorni. Mentre il Centro e il Sud faticano a respirare per colpa del caldo record, il Nord è stato sferzato da raffiche di vento, violenti temporali e pioggia intense. Dove la presa dell'afa non molla, è scattata l'allerta: cinque le città con il bollino rosso Ancona, Campobasso, Firenze, Perugia e Pescara, ma le temperature roventi hanno attanagliato tutto il Centro Sud, con il termometro che ha raggiunto 37 gradi a Bari, i 34 a Cosenza, i 33 a Perugia e Ancona e i 32 gradi a Firenze, Roma e Campobasso. A Roma per arginare crisi idrica e emergenza siccità, l'Acea, l'ente che gestisce la rete idrica, sta valutando se chiudere i cosiddetti «nasoni», le storiche fontanelle della città. I tecnici daranno una risposta al Campidoglio entro la prossima settimana, indicando le fontanelle interessate dallo stop. L'ipotesi è una chiusura parziale. Al vaglio il passaggio dal flusso continuo a quello regolato.
Pioggia e grandine hanno invece colpito quasi tutto il Nord: dalla Lombardia al Trentino passando per Emilia Romagna e Veneto. La giornata si è aperta con un violento temporale su Milano: alle 7 pioggia torrenziale, fulmini e vento forte con un abbassamento improvviso delle temperature. In mattinata nel Bresciano il vento ha provocato gravi danni in diversi comuni. A Monticelli Brusati una tromba d'aria ha divelto il tetto della palestra comunale. A Castenedolo la furia del vento ha sradicato da terra gli stand di una gara ciclistica che è stata rinviata a luglio. Nel Veneto la situazione più pesante si è registrata ad Enego, in provincia di Vicenza, nella frazione di Fossi di Sotto, dove un fiume di fango e detriti ha invaso le strade del paese. «Il fango ha divelto tutto, tubature e asfalto. I danni stimati a occhio superano il milione di euro», ha dichiarato il sindaco di Enego. Un forte nubifragio ha colpito la fascia prealpina tra Altopiano e Valsugana, mentre una violenta grandinata ha interessato la zona tra il Vicentino e il Trevigiano. Paura anche a Chioggia e, in particolare nella spiaggia di Sottomarina dove un nubifragio con forti raffiche di vento ha provocato lo sradicamento di alcune costruzioni estive. Pioggia intensa anche a Venezia e in gran parte dell'entroterra veneziano. Bollettino di guerra anche nel Bellunese, dove ci sono state frane, mentre la Pedemontana, soprattutto nella zona del Trevigiano è stata colpita da una grandinata eccezionale. Il presidente Luca Zaia firmerà lo stato di emergenza.
In Friuli Venezia Giulia il sistema di protezione civile è intervenuto con circa 250 volontari in una sessantina di comuni. Interruzioni nel rifornimento di energia elettrica si sono registrati nel Pordenonese e nell'area cividalese, nella porzione più orientale della regione. Forti temporali in tutto il Trentino Alto Adige, con un deciso abbassamento delle temperature dopo il caldo africano dei giorni scorsi, che in provincia di Bolzano ha toccato i 38 gradi. Le forti piogge hanno causato frane e smottamenti in molte zone dell'Alto Adige. Nei pressi della diga di Funes, a nord di Chiusa, una frana si è abbattuta sulla strada statale 12 causandone l'interruzione. Lo smottamento ha coinvolto otto auto, fortunatamente senza ferire nessuno. In provincia di Bolzano nella notte tra sabato e domenica gli interventi dei vigili del fuoco sono stati 120; decine le cantine e i garage allagati. «Le precipitazioni - continua la Coldiretti - non hanno peraltro scalfito lo stato di grave siccità dei campi perché l'acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni.
Siamo di fronte al moltiplicarsi di eventi estremi che hanno provocato in Italia danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per un totale pari a più di 14 miliardi nel corso di un decennio».
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