È una delle ultime tendenze in fatto di politica: la giovane che dice banalità ma siccome è giovane allora diventano pensieri profondi che fan riflettere. La sceneggiatura funziona a certe precise condizioni: meglio se la giovane promessa è una femmina, se è sotto i 25 anni o meglio ancora sotto i 20 più è giovane e maggiore ammirazione genera -, se esprime ovvietà da scuola dell'obbligo, ma soprattutto se manifesta una vibrante preoccupazione per il dilagare di qualche fenomeno considerato di destra (vanno bene fascismo, razzismo, xenofobia, nazionalismo ma anche solo una scarsa attenzione ai tempi ambientalisti è bene accetta). Dopo Greta Thunberg, la sedicenne svedese che spiega al mondo che è meglio non inquinare sennò si sciolgono i ghiacciai, alla Camera hanno scovato un altro oracolo in erba, Francesca Moneta, studentessa della IV C del liceo statale Virgilio di Milano.
Ben indottrinata dai professori per far bella figura su parlamentari e autorità presenti alla cerimonia per il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo, la ragazza ha letto un compitino che ha impressionato molto l'emiciclio, specie nei settori dalla sinistra al M5s. Argomento del temino: ma quanto è fascista Salvini. Applausi «scroscianti», riportano le agenzie, per i tre minuti di discorsetto sul pericolo che corre la democrazia italiana con la Lega al governo e Salvini ministro: «Stiamo vivendo un periodo particolarmente difficile della nostra storia. I valori democratici fondanti la convivenza civile paiono a volte essere messi in discussione, perfino da chi riveste alte responsabilità di governo. Parole e gesti violenti amplificati a dismisura dai social media, diffondono un clima di diffidenza e di odio nella società civile, screditando le istituzioni democratiche, nazionali ed europee, che sono nostre e che dovremmo tutelare e difendere strenuamente». Un attacco al governo che viene però applaudito da Luigi Di Maio, ai ferri corti con Salvini e quindi ben contento di approvare pubblicamente la denuncia della teen-ager. Quasi commossa l'ex ministra Pd Barbara Pollastrini («Ringrazio per la bellezza, e la speranza, quelle scolaresche così impegnate e attente all'oggi, con l'intervento così forte della studentessa Francesca Moneta»), meno il forzista Maurizio Gasparri («Ha utilizzato la prestigiosa tribuna istituzionale con intenti sbilanciati»).
Ma è la teenager-crazia, una moda non solo italiana. Greta Thumber è un fenomeno mediatico internazionale, pur avendo scoperto solo l'acqua calda. Al punto che spuntano già le anti-Greta, come la quindicenne svedese Izabella Nilsson Jarvandi che ha subito attirato l'attenzione non solo perché pure lei è svedese ma perché si definisce «una giovane attivista politica contro il globalismo, che cerca la verità e la giustizia per la mia amata Svezia». Poi ci sono le Grete locali, come Alice, 9 anni, di Nettuno, spaventata perché «il mondo è come la frutta, sta andando a male», e poi c'è un'altra «Greta italiana» da cui imparare come comportarsi, tale Miriam Martinelli, che va solo con i mezzi pubblici (anche perché a 16 anni, guidare l'auto è difficile) e rischia la bocciatura perché non le interessa «andare a scuola quando il pianeta muore».
In Cile ha subito sfondato Camila Vallejo, già poco più che ventenne, in quanto «astro nascente del comunismo cileno» e poi molto fotogenica, il che non guasta. Ma pure Ramy Shehata, il 13enne che salva i bambini sul pullman di San Donato, è diventato un guru in tema di ius soli. Anche maschietti vanno bene, purché omologati.
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