Ogni quattro anni gli Usa fanno rapporto. In Germania a posto solo un ponte su otto

Un terzo delle strutture francesi ha bisogno di interventi, in America il 9%

Ogni quattro anni gli Usa fanno rapporto. In Germania a posto solo un ponte su otto

New York - Un rapporto quadriennale dettagliato e aperto al pubblico sullo stato di salute di grandi e piccole opere infrastrutturali degli Stati Uniti. È questo lo strumento con il quale le autorità americane tengono aggiornati contribuenti e addetti ai lavori in materia di ponti, dighe e strade, per garantire trasparenza e rispondere alle preoccupazioni emerse in maniera ancora più forte dopo i fatti di Genova. Preoccupazioni che riguardano anche i governi di mezza Europa, a partire da quelli di Germania e Francia. Negli Usa, l'Asce, l'associazione degli ingegneri civili, diffonde ogni quattro anni un dossier dettagliato sullo stato delle infrastrutture nel Paese. Accessibile sul sito web www.infrastructurereportcard.org, è un'analisi capillare effettuata per tutti e 50 gli stati americani e basata su 16 tipi di infrastrutture tra cui aviazione, ponti, dighe, energia, rifiuti pericolosi, argini, porti, parchi pubblici, rete ferroviaria, strade, scuole.

Gli esperti attribuiscono un punteggio da «A» ad «E» utilizzando diversi parametri tra cui condizioni, finanziamenti, manutenzione, sicurezza, innovazione, e offrono raccomandazioni per migliorare la situazione. Dal rapporto del 2017 emerge che le infrastrutture americane non navigano in ottime acque, visto che la valutazione in generale è «D+», ovvero una netta insufficienza. Nel dettaglio, per esempio per quanto riguarda i ponti, negli Stati Uniti ce ne sono 614.387, di cui quasi 4 su 10 hanno più di 50 anni. Nel 2016 il 9,1 per cento (su cui vengono effettuati 188 milioni di viaggi al giorno) hanno mostrato carenze strutturali. Anche se si tratta di un miglioramento rispetto al 12,3 per cento di dieci anni fa.

In Germania, invece, Bild afferma che secondo il governo federale «dei 39.500 ponti sulle autostrade e strade principali, solo uno su otto è in buone condizioni». Mentre uno su tre deve essere ristrutturato «in modo tempestivo». E dai dati dell'osservatorio di controllo del ministero tedesco delle Infrastrutture e dei Trasporti emerge che tra il 2014 e il 2018 circa 9 milioni di metri quadrati di ponti risultano essere deteriorati. Anche in Francia ci sono timori sulla sicurezza, in particolare dopo l'allarme lanciato da un rapporto governativo nel quale si afferma che almeno il 30 per cento dei ponti versa in uno stato precario. Il dossier, realizzato da due società specializzate e ripreso da diversi quotidiani, tra cui Le Monde, spiega che «sui 12mila ponti della rete francese gestiti dallo Stato, un terzo ha bisogno di riparazioni».

In particolare 840 di queste strutture presenterebbe danni gravi, con il rischio di manifestare in futuro rischi di crollo, e per questo sarebbe necessaria la «chiusura preventiva dei ponti alla circolazione dei mezzi pesanti o di tutti i veicoli». Gli esperti sottolineano poi «l'insufficienza di mezzi destinati alla manutenzione e alla gestione» della rete stradale nazionale non data in concessione, con un costo annuo stimato di 1,3 miliardi di euro.

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