Omeopatia per l'otite: muore. Condannati i genitori del bimbo

I familiari del piccolo di 7 anni, ucciso da un'encefalite, avevano scelto di non usare gli antibiotici: tre mesi di pena

Omeopatia per l'otite: muore. Condannati i genitori del bimbo

Hanno curato il figlio con l'omeopatia e lo hanno visto morire velocemente sotto i loro occhi. Ieri il gup di Ancona, Paola Moscaroli, ha condannato due genitori marchigiani a tre mesi di carcere con l'accusa di concorso in omicidio colposo aggravato.

Moglie e marito di Cagli, per i quali il magistrato ha poi deciso la sospensione della pena, avevano preferito la cura soft per il piccolo Francesco, di sette anni, che aveva una otite batterica bilaterale. Quando hanno visto il bambino che soffriva, invece di percorrere la via tradizionale, si erano affidati alle cure del medico pesarese Massimiliano Mecozzi. Lo specialista aveva scelto di non dargli gli antibiotici, ma prodotti omeopatici. Così l'otite è degenerata in una encefalite e il paziente è morto il 27 maggio del 2017.

I genitori di Francesco hanno raccontato in aula di non avere un approccio integralista verso la medicina tradizionale. Ma il figlio, ultimamente, si era ammalato spesso ed erano ricorsi diverse volte agli antibiotici. Per non debilitare ancora di più le sue condizioni avevano deciso di evitare di darglieli nuovamente e lo avevano portato dal medico, che aveva scelto una cura omeopatica. E in realtà la mamma e il papà sostengono che in alcune occasioni con il figlioletto aveva funzionato. Ma non questa volta. Lo specialista, assistito dall'avvocato Fabio Palazzo, giura invece di non aver imposto alcuna cura omeopatica e punta su una assenza di nesso causale tra la sua condotta e la morte. Ma questo però dovrà dimostrarlo nel processo a suo carico, che si aprirà il 24 settembre: ha scelto il rito ordinario senza far richiesta di riti alternativi.

Secondo la difesa degli imputati erano all'oscuro delle reali condizioni di Francesco, che in quei giorni erano stati piuttosto altalenanti. Il piccolo era stato meglio, poi era peggiorato e migliorato di nuovo, quindi non si sarebbero resi conto che l'otite stava degenerando, trasformandosi in qualcosa di più pericoloso, al punto daperderlo.

Ma ricordano che per due volte lo avevano portato da Mecozzi e che questi, a sua volta, essendo medico avrebbe dovuto capire la gravità della situazione. Invece la malattia è precipitata in encefalite e quando il piccolo è stato portato d'urgenza da Urbino all'ospedale Salesi era gravissimo. Nella notte tra il 23 e il 24 maggio 2017 è stato operato, ma l'intervento è stato inutile e tre giorni dopo è morto.

Mamma e papà del bambino ieri erano in tribunale, il medico invece era assente.

«C'è molta amarezza, ma crediamo ancora nella giustizia», ha commentato il nonno materno del piccolo Francesco dopo il verdetto del gup.

Ma la storia non termina qui perché i difensori hanno preannunciato che ricorreranno in appello contro la condanna, dopo aver letto le motivazioni della stessa che verranno depositate, però, tra una novantina di giorni.

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