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Open, da Moby fondi sospetti anche a Grillo e Casaleggio

Maurizio Gasparri di Forza Italia vuole fare chiarezza: "Quali sono stati i rapporti tra Onorato e il mondo grillino? Hanno preso i soldi?"

Open, da Moby fondi sospetti anche a Grillo e Casaleggio

Ancora brutte notizie per Davide Casaleggio: dopo il paventato conflitto di interessi circa il dl Innovazione, ora deve fare i conti anche con le notizie diffuse sui finanziamenti della società di navigazione Moby di Vincenzo Onorato all'imprenditore e al blog di Beppe Grillo. I due avrebbero avuto contratti dalla società dell'armatore il quale avrebbe cercato sponde appoggiando Matteo Renzi, finanziando la fondazione Open e versando denaro per sostenere il sito del comico genovese e la Casaleggio Associati.

Sulle notizie pubblicate oggi da diversi quotidiani, è intervenuto Maurizio Gasparri: "Quali sono stati i rapporti tra Onorato e il mondo grillino? Onorato ha disonorato Grillo? Hanno preso soldi? Per quali prestazioni?. Quali posizioni hanno preso i parlamentari grillini in merito alle normative riguardanti le società di navigazione?". Il senatore di Forza Italia vuole fare chiarezza e perciò ha avvertito il Movimento 5 Stelle: "I grillini hanno fatto della loro diversità l'unico codice identificativo. Non li molleremo per un secondo. Non si illudano di farla franca". Il garante del M5S dovrebbe assolutamente "spiegare anche molte cose della sua vita personale e familiare".

La difesa di Onorato

Dura la presa di posizione da parte di Luciano Nobili: "Un'azienda dà 60mila euro a Open: perquisizioni, accuse, aperture dei Tg. La stessa azienda ne dà poi 600mila a Casaleggio e 240mila al blog di Grillo. Tutti zitti: media proni, giudici silenti". Il deputato di Italia Viva sul proprio profilo Twitter ha poi aggiunto: "Noi siamo garantisti: speriamo non perquisiscano Beppe e Casaleggio il giorno di Natale".

Nel primo pomeriggio è arrivata la replica di Onorato, che ha precisato di essersi rivolto alla Casaleggio Associati in quanto "leader in quel settore". Inoltre ha affermato che "quelle pagate alla Casaleggio sono cifre di mercato e non mi aspettavo favoritismi, infatti Toninelli mi ha attaccato". L'armatore ha fatto luce anche sulla fondazione Open: è stato un "finanziamenteo trasparente, credo nelle idee sociali di Renzi. E la legge Cociancich non prevede aiuti per gli armatori".

"Non agisco in regime di monopolio, ma in regime di mercato. Basta andare su qualsiasi sito di viaggi e facilmente si può verificare che in Sardegna viaggiano tante compagnie", ha proseguito. Le sue navi viaggiano "con stipendi base di 1.600 euro al mese", mentre quelle dei suoi colleghi "con 300 dollari al mese con lavoratori extracomunitari sfruttati e sottopagati". A suo giudizio si tratta di differenze che hanno creato "solo sperequazioni fra lavoratori comunitari ed extracomunitari e soprattutto disoccupazione al Sud".

Sostiene che avrebbe potuto "approfittare e risparmiare tanti soldi in stipendi" ma ha preferito "prendere la strada più dura, quella della giustizia sociale e di dare lavoro dove lavoro non c'è". Onorati infine ha concluso: "Da sempre e per sempre difenderò la gente per mare. A partire dai miei 5.

800 dipendenti".

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