Ora Angela gufa contro Renzi: sarà difficile ricucire con Roma

Venerdì prossimo il faccia a faccia a Berlino. Sul tavolo i dossier di Northstream, banche e immigrati. Renzi arma le sue truppe: "Chi segue la linea di Bruxelles perde"

Ora Angela gufa contro Renzi: sarà difficile ricucire con Roma

A Carlo Calenda, in partenza per Bruxelles, ha chiesto di "far sentire la voce". Agli eurodeputati, riuniti ieri a Roma prima della direzione, Matteo Renzi chiede di stare sui dossier, prendere iniziative perché "se facciamo una battaglia per la crescita la legislatura ha senso altrimenti perderà la carica di innovazione su cui abbiamo scommesso votando Juncker". D'altra parte, osserva il premier italiano, l'impopolarità della linea europea ha già avuto esiti politici nefasti: i primi ministri che, come in Spagna e in Portogallo, hanno seguito la linea dell'austerity di Bruxelles sono stati sconfitti.

Ad una settimana dal faccia a faccia con Angela Merkel, alla quale il presidente del consiglio punta a far capire che anche alla Germania serve "un'Italia forte e non a rimorchio", Renzi arma le truppe in vista dell'offensiva europea che intende gestire senza subalternità. Non per chiedere la testa di dirigenti europei, come il capo di gabinetto di Jean-Claude Juncker, Martin Seylmar, ma per riaffermare gli ideali europei che, dice senza tanti giri di parole, "in un momento di crisi profonda si stanno spappolando". Mettere in discussione Schengen, ad esempio, "è come mettere in discussione le fondamenta dell'Europa insieme all'euro", una mossa dettata dalla paura che però "non blocca i terroristi". Ma non sono i motivi ideali a muovere il leader Pd. Molti dossier aperti, dall'Ilva a Northstream alle banche, dimostrano che "le regole non valgono per tutti allo stesso modo e ci sono due pesi e due misure nella loro applicazione". Per questo alzare la voce in Europa non è "da attaccabrighe" o "da pierini". Una linea che non prevede l'abbassamento di toni ma soprattutto il passo indietro rispetto ad alcune richieste. "Renzi ci ha ribadito - racconta l'eurodeputato Nicola Danti al termine della riunione - che l'appoggio a Juncker è basato su un accordo politico che ha al centro la flessibilità e la crescita: è ovvio che se viene meno quell'accordo, viene meno il nostro sostegno".

Venerdì prossimo Renzi sarà a Berlino. "La Merkel - ha dichiarato la portavoce Christiane Wirtz - non è ottimista sulla soluzione di tutte le questioni e che le divergenze di posizioni (fra Italia e Germania, ndr) possano essere accantonate".

La cancelliera tedesca ha, tuttavia, espresso l'auspicio che l'incontro possa contribuire all'attenuarsi delle tensioni emerse fra Berlino e Roma, ha spiegato la portavoce. I presupposti, però, non sono certo dei migliori.

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