Toh, Grillo diventa garantista: "Niente sanzioni per un avviso di garanzia"

Il M5S, non più "vergine", pronto a varare il nuovo codice di comportamento: l'espulsione non sarà più automatica

Toh, Grillo diventa garantista: "Niente sanzioni per un avviso di garanzia"

Il Movimento Cinque Stelle si è sporcato le mani e ha perso la "verginità". Il caso Roma insegna: impossibile non incappare nelle maglie della magistratura. Così anche i manettari sono costretti a diventare garantisti.

Questa mattina, infatti, Beppe Grillo ha varato il nuovo codice di comportamento per gli iscritti e gli eletti a Cinque Stelle. La novità più grande? L'avviso di garanzia non è più una macchia indelebile sul capo dei politici - almeno per quelli grillini -.

"La ricezione, da parte del portavoce, di informazioni di garanzia o di un avviso di conclusione delle indagini non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso, sempre salvo quanto previsto al punto 5", recita il nuovo codice di comportamento che sarà votato domani dagli iscritti. E che rimette "al Garante" (cioè il "padre-padrone" Beppe Grillo), al "Collegio dei Probiviri" o al "Comitato d'appello" "la valutazione della gravità di fatti che configurano i c.d. reati d'opinione ipotesi di reato concernenti l'espressione del proprio pensiero e delle proprie opinioni, ovvero di fatti commessi pubblicamente per motivi di particolare valore politico, morale o sociale".

Resta però l'obbligo per iI portavoce "di informare immediatamente e senza indugio il gestore del sito, dell'esistenza di procedimenti penali in corso nei quali assumono la qualità di indagato o imputato nonché di qualsiasi sentenza di condanna o provvedimento ad essa equiparato".

"Alla fine Grillo scoprirà la Costituzione", ironizza su Twitter il senatore Pd Andrea Marcucci. "Ci sono arrivati anche loro. È una buona notizia: dopo anni di demagogia e di furbizie un tanto al chilo. Benvenuti nel mondo del garantismo", aggiunge Miguel Gotor (Pd).

"I pentastellati si stanno sempre più avvicinando al modus operandi della vecchia casta politica, disprezzante della legalità e del rispetto degli italiani", attacca invece Roberto Fiore di Forza Nuova, "Grillo anziché rimettersi al giudizio del

popolo per situazioni come quella di Roma preferisce rinnegare quello che è stato, fin dall’inizio, il cavallo di battaglia del suo movimento ovvero l’avere nelle proprie schiere solo politici di cristallina fama giudiziaria".

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