Ora meno under 50 disoccupati. Ma è grazie a demografia e Fornero

Renzi esulta: "È il jobs act". Ma riceve una sfilza di smentite

Ora meno under 50 disoccupati. Ma è grazie a demografia e Fornero

Roma - Cala la disoccupazione che scende all'11,1. Si tratta del dato migliore dal 2012 conferma l'Istat. Certamente questo non significa che l'Italia stia uscendo dal baratro perché purtroppo non è tutt'oro quel che luccica. E se a fronte di questi dati l'ex premier Matteo Renzi esulta, sostenendo che il jobs act ha funzionato non la pensano cosi esperti e sindacati. Maurizio Sacconi, il presidente della commissione Lavoro del Senato osserva come i dati Istat confermino «la contrazione dell'occupazione nella fascia anagrafica di mezzo che sostiene carichi familiari», quindi un mercato del lavoro che ancora mostra «modesti saldi positivi e andamenti altalenanti». L'aumento degli occupati in aprile, più 94 mila unità rispetto a marzo (più 0,4), infatti interessa soprattutto gli ultracinquantenni. Anche i dati su base annua mostrano una crescita (più 1,2 pari a più 277 mila unità) che interessa soprattutto gli over 50 tra i quali si contano 362 mila nuovi occupati, mentre tra i 15 e i 34 anni solo 37 mila. Gli occupati calano addirittura tra i 35-49 anni, meno 122 mila. L'Istat sottolinea l'accentuazione del divario generazionale dovuto alla crescita della popolazione degli ultracinquantenni alla quale si aggiunge anche il fattore dell'aumento dell' età pensionabile. Sempre per gli over 50, ad aprile, cala rispetto a marzo anche il tasso di disoccupazione, meno 0,5.

Sempre in riferimento allo stesso periodo l'Istat registra 101mila occupati over 50 in più mentre i disoccupati in questa fascia d'età sono diminuiti di 39mila unità. Un exploit se paragonato ai nuovi occupati nella fascia d'età tra i 25 e i 34 anni che sono stati 16 mila e soltanto 6.000 tra i 35 e i 49 anni. Cala anche il numero dei disoccupati visto che sono stati 19 mila in meno tra i 25 e i 34 anni e 38 mila in meno tra i 35 e i 49.

Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia giudica del tutto ingiustificato l'entusiasmo del governo visto che questi dati confermano come «il balzo dell'occupazione registrato» sia «quasi interamente da attribuire al posticipo dell'età pensionabile». Pure il segretario confederale della Cisl Gigi Petteni è cauto. «Con gli occupati quasi a 23 milioni, siamo ai livelli di occupazione pre-crisi.

Senza dubbio una notizia positiva. -afferma Petteni- Ma trattandosi nel fare confronti con gli anni precedenti dobbiamo tenere conto che esso include le fasce di età che restano al lavoro più a lungo a causa delle riforme pensionistiche».

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