Coronavirus

"Ora pacificazione con i no vax. Basta con gli obblighi e i divieti"

L'eurodeputata: "Le regole vengano decise dagli ospedali"

"Ora pacificazione con i no vax. Basta con gli obblighi e i divieti"

«Pacificazione e accordo economico tra medici e Stato, abolizione dell'isolamento per gli asintomatici e facoltà degli ospedali di gestire l'uso delle mascherine nei reparti a rischio». Luisa Regimenti, oltre a far parte della commissione Salute e Ambiente del Parlamento europeo è anche uno stimato medico legale. Ora fa anche parte della commissione d'inchiesta Ue sul Covid.

Onorevole qual è lo scopo di questo organismo?

«Revisionare tutto l'iter pandemico per trarre esperienza. Si fa tesoro del passato per evitare errori in una prossima emergenza».

La commissione d'inchiesta che si vuole mettere in piedi in Italia potrebbe risultare un doppione?

«Come Ue abbiamo compiuto tre missioni in Italia per accertamenti e recupero dati ma se il neo ministro Schillaci vorrà istituire una commissione nazionale possiamo avere elementi in più da analizzare. Sono d'accordo».

Non sarà una caccia alle streghe?

«Una revisione dei fatti è importante, anche per fugare delle responsabilità, per chiarire luci e ombre. Nei giorni drammatici, non era così facile gestire la pandemia, l'errore era dietro l'angolo».

Anche lei ha creato un comitato tecnico scientifico europeo. Qual è il ruolo?

«Vi partecipano 200 esperti che mirano a disegnare la medicina europea del futuro imparando dall'esperienza passata. Ricordo ancora il 29 di gennaio 2020 quando dentro al Parlamento Ue io chiedevo di chiudere le frontiere e tutti mi ridevano tutti in faccia. Ora sappiamo che avevo ragione».

Qual è il quadro attuale?

«La pandemia è in regressione. La vaccinazione ha imbrigliato il covid. Ora viviamo un periodo di tranquillità, ma sulla massima libertà sarei prudente».

Si riferisce alle mascherine?

«L'obbligo di Stato sta per scadere. Ora spetta ai direttori sanitari applicare le regole ospedaliere, analogamente agli orari di ricevimento. Si deve ragionare caso per caso ma non è bene abbassare la guardia, soprattutto per settori delicati come quelli oncologici».

I medici temono proteste dei cittadini.

«Mantenere una regola generale in assenza di dati pandemici incontra un'opposizione giuridica. Opterei per un principio più liberale. Le parole divieti e obblighi vanno archiviate».

Infatti si reintegrano i medici no vax.

«Resta il nodo delle sanzioni che andrebbe risolto con un accordo tra le parti».

In che senso?

«Ci sono molti ricorsi in tribunale di medici sospesi che rivendicano le prestazioni pregresse. Mettiamo la parola fine a questi contenziosi stringendo un accordo tra le parti».

Altrimenti?

«In sede giudiziale bisognerà stabilire se la non vaccinazione abbia messo a repentaglio la salute pubblica. E ogni giudice dirà la sua. Qualcuno rivendica gli stipendi persi e un risarcimento per danni psicologici e morali».

Per i vaccini siamo alla quarta dose. Molti la snobbano.

«Non ha senso che la Ue continui a comprare i vaccini. La quarta dose ha avuto scarso successo anche in Parlamento Ue. Il ministro Tajani però si è fatto sia la quarta dose sia l'antinfluenzale».

Come giudica il nuovo corso del ministro della Salute?

«Ha un'estrazione universitaria, è competente.

L'uomo giusto al posto giusto».

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