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Ora Renzi torna a promettere: "Salario minimo a 10 euro"

Renzi non ammette i fallimenti e torna a fare promesse: "Voglio un premier dem"

Ora Renzi torna a promettere: "Salario minimo a 10 euro"

Matteo Renzi torna a promettere. Lo fa lanciando la proposta di "un salario minimo legale tra i 9 e i 10 euro l'ora". in forte calo nei sondaggi, l'ex presidente del Consiglio si butta nella mischia impegnandosi per una campagna elettorale nel collegio di Firenze "casa per casa", passando "dall'auto blu alla vespa blu". Ma le idee, spiegate dal segretario del Pd in una intervista al Giorno, sono un déjà vu che, quando si trovava a Palazzo Chigi, non ha portato niente di buono. "Non mi interessa il mio futuro, mi basta che a Palazzo Chigi vada un dem".

Nell'intervista, Renzi attacca a testa bassa sia la Lega Nord sia il Movimento 5 Stelle. "Se Salvini come ha promesso si candiderà qui a Firenze, gli daremo il benvenuto in modo civile - tuona - sperando che anche lui non scappi dal confronto come continua a fare 'cuor di leone' Di Maio...". Quindi, torna a fare promesse rilanciando la proposta di eliminare il canone Rai: "Toglierlo non è la priorità". E, a chi lo attacca, replica seccato: "Ridurre i costi alle famiglie non è demagogia". Ma di slogan demagogici, da quando è salito al potere, ne ha lanciati davvero tanti. E, nemmeno davanti a cattivi risultati, è disposto a fare mea culpa. "Con il Jobs Act - assicura - aumentano le assunzioni, non i licenziamenti". In realtà, come denuncia il presidente di Confimprenditori Stefano Ruvolo, la riforma del lavoro è una "bolla che sta per esplodere". Tanto che rischiano di saltare in aria ben un milione di posti di lavoro.

Per Renzi il premier Paolo Gentiloni "ha governato bene" e, in caso di vittoria, è propenso ad andare avanti con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. "La vera sfida adesso è mettere più denaro in busta paga - spiega al Giorno - e dare vantaggi fiscali a chi reinveste i soldi in azienda. Non temo i licenziamenti ma non mi accontento delle pur tante assunzioni. Lavoro, lavoro, lavoro. Altro che assistenzialismo".

Il segretario dem vorrebbe estendere gli 80 euro netti mensili ai genitori per ciascun figlio minorenne. "Fare un figlio non può essere un problema economico - conclude - incoraggiare la maternità passa anche da un sistema di servizi e di aiuti fiscali".

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