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Sulla Muraro si allunga l'ombra di Mafia Capitale

Le nuove telefonate messe agli atti del processo contro Buzzi e Carminati inguaiano ancora l'assessore della Raggi

Sulla Muraro si allunga l'ombra di Mafia Capitale

Nonostante la fiducia del sindaco e del M5S, Paola Muraro è di nuovo nella bufera. Sull'assessore all'Ambiente - indagata da aprile e nominata nonostante le rigide regole dei grillini - si allunga ora sempre più l'ombra di Mafia Capitale.

Stando a quanto riportano oggi Corriere e Messaggero, infatti, l'assessore è indagato per abuso d'ufficio in concorso con l' ex dg di Ama Giovanni Fiscon, uno dei principali imputati proprio nel processo Mafia Capitale. Fu infatti proprio lui a firmare i contratti della Muraro con la municipalizzata per la gestione dei rifiuti e a sceglierla come consulente giudiziario nei suoi processi.

A inguaiare l'assessore, tra l'altro, ci sono alcune telefonate messe solo ora agli atti dai pm che indagano su Salvatore Buzzi e Massimo Carminati che si aggiungono alle verifiche degli atti sequestrati all'Ama. Il quadro che viene fuori dalle carte vede l’assessore al centro di interessi illeciti e una "complicità sospetta tra Muraro e Fiscon nella gestione del sistema rifiuti in questi anni". In pratica la Muraro non sembra una semplice consulente, ma "una vera e propria manager che aveva la delega alla gestione degli impianti Tmb e dei tritovagliatori".

E anzi avrebbe "favorito la contraffazione dei risultati sia per quanto riguarda la quantità, sia per la qualità del materiale trattato" e "favorito le aziende del ras dei rifiuti Manlio Cerroni accettando che gli impianti di Ama lavorassero a regime più basso di quanto era invece possibile e consentendo così alle ditte private di poter smaltire il resto della spazzatura".

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