Roma - È un fine settimana decisivo e ad alta tensione per il centrodestra. Due giorni nei quali si farà chiarezza sul quadro delle candidature romane, ma soprattutto si capirà se il «patto di Bologna» tra i leader riuscirà a sopravvivere alle fibrillazioni di Matteo Salvini e al suo dietrofront sul nome di Guido Bertolaso. Oggi e domani andrà in scena nella Capitale la consultazione popolare voluta dal leader del Carroccio. Attraverso i gazebo l'elettorato leghista - e non solo, anche Francesco Storace si recherà a votare - si esprimerà sul candidato preferito per il Campidoglio. È possibile che si verifichi una convergenza sull'ex capo della Protezione Civile, ma anche che dalla consultazione possa uscire il nome di Irene Pivetti o dello stesso Storace. In quel caso il rischio che l'alleanza possa sciogliersi è concreto.Silvio Berlusconi - che ieri ha incontrato Roberto Dipiazza, candidato civico del centrodestra a Trieste - è molto soddisfatto del modo in cui Bertolaso sta portando avanti la sua campagna elettorale, da «uomo del fare quale è». Così come ritiene molto efficaci i primi passi di Stefano Parisi. Giovedì c'è stata la conferenza stampa di lancio del candidato milanese, preceduta da una cena in un ristorante nei pressi di via Montenapoleone, tra Matteo Salvini, Deborah Bergamini, Mariastella Gelmini, Ignazio La Russa, Maurizio Lupi, il responsabile economico di «Noi con Salvini» Armando Siri e lo stesso manager in pista per il capoluogo lombardo. Un momento conviviale in cui sono stati ipotizzati due grandi comizi di apertura e chiusura della campagna con tutti i leader. Ma è chiaro che la questione romana rischia di innescare un effetto domino e disinnescare la portata dell'accordo milanese, possibile laboratorio per un centrodestra allargato. A Bologna, ad esempio, il sostegno azzurro alla leghista Lucia Borgonzoni potrebbe venir meno, a favore di Galeazzo Bignami, più nelle corde di una parte di Forza Italia e gradito anche a Fratelli d'Italia. D'altra parte a Torino Matteo Salvini non stravede per il forzista Osvaldo Napoli e a mali estremi potrebbe decidere che la Lega fa da sé. A Roma per Bertolaso iniziano ad arrivare segnali importanti. Secondo la rilevazione di Tecnè per TgCom24 tre candidati sono in una situazione di tendenziale parità: il centrosinistra (Morassut/Giachetti) si attesta al 24-27%, Guido Bertolaso del centrodestra al 23-26%, Virginia Raggi del M5S al 22-25%.
A livello nazionale, invece, sale la fiducia per il governatore della Liguria Giovanni Toti e per Giorgia Meloni che hanno l'indice più alto e un trend positivo negli ultimi 12 mesi. Stabile Salvini, ma la Lega nelle intenzioni di voto perde un punto e mezzo. In discesa gli altri, da Renzi ad Alfano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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