Parisi fuga i dubbi: "Ma quale No soft"

Referendum, il manager zittisce le critiche: «Questa riforma è fatta male»

Parisi fuga i dubbi: "Ma quale No soft"

Roma «Cerco di convincere a votare No entrando nel merito. Questa riforma è fatta male. Sono convinto che in Italia si possa fare una buona riforma, chiedendo agli italiani qual è il modello di Stato che vogliono. Possiamo fare una riforma migliore, questa genera confusione istituzionale».

Stefano Parisi a «Zapping» smentisce le voci di un suo No soft («sono tutte dietrologie») e assicura: «Sono convintamente per il No». Parole a cui il manager impegnato nella «rigenerazione» del centrodestra sta dando sostanza anche nel suo capillare tour della Penisola, tour nel quale si sta confrontando con le associazioni di categoria, spiegando loro perché il ddl Boschi, nel combinato disposto con la nuova legge elettorale, è destinato a creare instabilità, favorendo la vittoria del Movimento 5 Stelle. Il rapporto con le associazioni di categoria - nella tappa bresciana erano ben 12 le rappresentanze di industria, artigianato e professioni - si sta anche sviluppando sul fronte della creazione di un'alternativa al renzismo. «Gli imprenditori iniziano a capire che Renzi è poco affidabile, ma al contempo hanno paura. D'altra parte la Finanziaria, costellata di incentivi a debito, è la cosa peggiore che poteva fare in questo momento e di questo se ne rendono bene conto», mentre al contrario «manca la sostanza». Come conferma la visita alla Casa Bianca che, come fa notare l'europarlamentare Fulvio Martusciello, «i grandi giornali americani hanno completamente ignorato».

Su questa opera di ricostruzione della attrattività del centrodestra Parisi ha la ferma intenzione di lavorare a livello internazionale. Per questo dopo aver avuto incontri con diversi ambasciatori, sta programmando un tour delle cancellerie europee, con una tappa a Londra e alla City.

Il primo passo, comunque, è ricucire i fili dell'elettorato di centrodestra e dialogare con i tanti amministratori locali in cerca di motivazione. «C'è curiosità e attenzione da parte della pancia del partito. Sentono molto la necessità di un cambio della prima linea di Forza Italia, ma chiedono anche un vero federalismo fiscale così da poter governare davvero i loro territori». Infine un'altra tappa importante nel percorso pubblico di Parisi.

Il manager ha, infatti, accettato di partecipare a un confronto pubblico, organizzato dal sindaco di Andria, Nicola Giorgino, con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Una sfida che inevitabilmente verrà pesata, giudicata e letta nella chiave della futura leadership del centrodestra.

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