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Via Parisi, mister reddito grillino

Anpal verso il commissariamento, se ne va il prof responsabile del flop navigator

Via Parisi, mister reddito grillino

Se ne va l'uomo simbolo del reddito di cittadinanza voluto dai Cinque Stelle alla guida di Anpal, Mimmo Parisi. Il governo infatti è pronto a commissariare l'Agenzia per il lavoro con un intervento da inserire nel Sostegni bis in arrivo la prossima settimana.

L'obiettivo del ministro Orlando è riportare quelle competenze nell'ambito del ministero. Stizzita la reazione di Parisi: «Sono all'oscuro di tutto, nessuno mi ha avvertito. Se però fosse vero, si tratta di una decisione politica grave, fra una settimana usciranno numeri favolosi sul reddito». Di tutt'altro tono il commento di Matteo Renzi, entusiasta per la «discontinuità» con le scelte targate Conte e M5s: «Il fatto che si commissari Anpal, rimandando in Mississippi il padre del reddito di cittadinanza e dei navigator è un'ottima notizia».

Discontinuità in Europa è, invece, quella auspicata da Draghi sulle regole di bilancio pre-Covid, che sono ormai «inadeguate» per uscire dalla pandemia. Il premier nel question time alla Camera affonda con decisione il Patto di Stabilità: «Voglio essere molto chiaro: è fuori discussione che le regole dovranno cambiare. Tuttavia, questo dibattito, che impiegherà gran parte del 2022, non è ancora partito. La mia linea, e non è da oggi, è che le attuali regole di bilancio erano inadeguate e sono ancora più inadeguate per un'economia in uscita da una pandemia». Se da Bruxelles arriveranno ulteriori proroghe della sospensione del Patto di stabilità, è necessaria però anche una riforma delle regole fiscali dell'Unione europea. «La Commissione intende ancorare la disattivazione della clausola a quando l'economia del'Unione europea tornerà ai livelli pre-crisi. Secondo le attuali previsioni, questo non dovrebbe accadere prima del 2023 - ricorda il premier - Resta dunque il tema del dibattito sulla revisione delle regole di bilancio, che era stato avviato nel febbraio 2020 e poi sospeso per la pandemia».

Slitta alla prossima settimana, annuncia Draghi, il decreto Sostegni bis atteso per domani. Bisogna trovare una sintesi nella maggioranza sulle misure rimaste in sospeso: superbonus per le imprese, pacchetto occupazione e riformulazione dei nuovi ristori per le attività rimaste chiuse a maggio. All'interno del provvedimento da 40 miliardi ci saranno, assicura il premier, ulteriori indennizzi oltre ai 200 milioni di euro già stanziati nel primo decreto per il settore del wedding. Per le imprese con fatturato fino a 10 milioni di euro ci dovrebbero essere ristori in due tempi: un primo indennizzo automatico sulla base dei criteri già stabiliti in precedenza, per un valore di 14 miliardi, e un saldo a fine anno legato alle perdite reali iscritte a bilancio in dichiarazione dei redditi da coprire con i 2,5-3 miliardi di risparmi rimanenti dal primo decreto Sostegni. Il governo lavora anche a una indennità extra per le categorie penalizzate nelle riaperture, come i ristoranti senza spazi all'aperto.

Nel decreto infine uno stanziamento da 100 milioni di euro per garantire l'operatività di Alitalia, interventi sui finanziamenti bancari alle imprese, alla luce dell'entrata in vigore delle regole Eba più severe su default e crediti deteriorati. L'obiettivo è contenere i rischi derivanti da un'applicazione di regole «bancarie troppo severe in un contesto di uscita dalla pandemia.

Continueremo a vigilare - avverte il premier - per evitare questo pericolo e permettere alle banche di continuare a finanziare adeguatamente le imprese e i loro investimenti».

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