Parisi recluta i nuovi azzurri tra impresa e società civile

Il manager mette a punto il suo modello di partito: più internet e niente politici sul palco alla convention

Parisi recluta i nuovi azzurri tra impresa e società civile

La bozza del piano di rilancio di Forza Italia è ormai pressoché pronta. Stefano Parisi sta continuando, anche in queste ultime ore di vacanza, a sviluppare quella analisi che poi sottoporrà a Silvio Berlusconi, accogliendone commenti, integrazioni ed eventuali correzioni.

Il lavoro del manager chiamato a realizzare una «due diligence» sul partito, con l'elaborazione di un nuovo modello organizzativo, si sta concentrando molto sulla parte legata all'utilizzo del web come strumento di propaganda, approfondimento e dialogo con l'elettorato. L'ex direttore generale di Confindustria sta approfondendo molto anche la questione della raccolta fondi, alla luce delle difficoltà economiche in cui versa Forza Italia, proponendo nuovi strumenti per rimpinguare le casse del partito. Spunti di cui poi dovranno fare tesoro i coordinatori regionali che faranno da cinghia di trasmissione verso gli amministratori locali (alcuni di loro si stano già muovendo sia su questo fronte, sia su quello dell'organizzazione della campagna referendaria già in questi ultimi giorni di agosto). Domani Parisi tornerà a Milano e riprenderà a lavorare a pieno regime. Il primo appuntamento in agenda è quello con la convention organizzata da Antonio Tajani, «L'Italia e l'Europa che vogliamo» a Fiuggi il 9 e 10 settembre, anche se Maurizio Gasparri sta provando a convincerlo a venire a Giovinazzo per il campus dei giovani previsto dal 2 al 4 settembre.

La mente di Parisi, però, è soprattutto concentrata verso la sua convention alla quale saranno invitati esponenti del mondo industriale e della società civile. Domani farà il punto con il suo staff sullo stato dell'organizzazione. I riscontri sono positivi, l'attenzione verso il progetto c'è così come la disponibilità a «esporsi» e a metterci la faccia, anche da parte di alcuni dirigenti confindustriali. L'intenzione dell'ex candidato milanese è quella di dare un contributo al centrodestra, mostrando che quest'area può rappresentare da subito una valida e credibile alternativa di governo, anche alla luce dei numeri impietosi su crescita e occupazione che stanno inchiodando Matteo Renzi alle sue responsabilità. Sulla questione delle presenze dei politici la linea resta ferrea: chi vuole venire può farlo, tutti sono benvenuti, ma non ci saranno inviti e sul palco saliranno solo esponenti della società civile. Parisi non intende entrare nelle polemiche legate al suo ruolo in Forza Italia, l'idea che vuole esporre è infatti quella di una ristrutturazione e una valorizzazione di un potenziale disperso tra protesta e astensione. Il manager ci tiene a far sapere che l'idea del governo ombra - citata da alcuni giornali - è una «bufala», niente di più della riproposizione di un «vecchio schema un po' logoro».

Così come non perde occasione per ribadire che la sua convention marcia in parallelo e non in alternativa al centrodestra, perché l'obiettivo deve essere quello di allargare i confini, aprirsi a nuovi mondi e rafforzare l'area.

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