A un passo l'intesa sulle Bicamerali

Copasir al dem Guerini, Vigilanza Rai all'azzurro Gasparri

A un passo l'intesa sulle Bicamerali

Roma - Il muro contro muro durato settimane si sgretola d'incanto, all'improvviso, alla vigilia dell'insediamento delle Bicamerali di garanzia e controllo previsto per domattina, con l'elezione dei presidenti scelti tra i nomi indicati dalle opposizioni. Segno di un accordo sotto traccia che accontenta più o meno tutti, visto che l'impasse tra Pd, Forza Italia e Fratelli d'Italia, sul quale giocavano leghisti e grillini come il gatto con il topo, viene superato sui nomi e sulle poltrone che si attendevano.

Al Copasir, il comitato per i servizi segreti, andrà l'ex vicesegretario e braccio destro di Renzi, Lorenzo Guerini: nome di riconosciuta affidabilità, sul quale però pendeva sia l'accusa di essere «troppo» renziano, sia il tentativo concentrico di affibbiare al Nazareno un altro schiaffone, dopo quelli delle nomine ai vertici delle Camere. Alla fine, evidentemente, ha funzionato la nuova linea «morbida» e dialogante adottata dalla segreteria Martina. Così, in contemporanea, s'è sbloccata anche la candidatura alla Vigilanza Rai, che dovrebbe toccare a Forza Italia. Al favoritissimo Maurizio Gasparri nelle ultime ore si sta sovrapponendo il senatore Alberto Barachini, ex giornalista Mediaset e punto di riferimento della comunicazione di Berlusconi, che pare aver espresso una lieve preferenza per Barachini. Non far tramontare questa candidatura è stato soprattutto merito di Licia Ronzulli, fedelissima del Cav, che ha sfruttato qualche pregiudiziale grillina nei confronti di Gasparri, in quanto autore dell'omonima legge sul sistema radiotelevisivo. Però è proprio l'esperienza dell'ex ministro che dovrebbe consentirgli alla fine di spuntarla.

Sistemate anche le candidature per le giunte di Camera e Senato. A Fratelli d'Italia, quella per le Autorizzazioni della Camera, mentre l'organismo parlamentare dedicato alle elezioni se lo contendono ancora un rappresentante di LeU e il Pd. A Palazzo Madama invece per la presidenza della Giunta, unificata sotto la guida di Pietro Grasso, dovrebbe andare un esponente di Forza Italia: il nome prescelto quello di Lucio Malan. Nella settimana, cruciale per il rinnovo del Cda Rai, il Parlamento in seduta comune voterà dopodomani alle 14.30 anche otto giudici del Csm (siamo al primo scrutinio con il quorum dei due terzi dei componenti) e uno per la Consulta (quarto scrutinio con quorum dei tre quinti dei componenti).

Per quest'ultima casella, vuota dal novembre 2016, potrebbe esserci l'accordo su Luca Antonini, costituzionalista e professore a Padova, nome avanzato dalla Lega in quota centrodestra, d'intesa con Forza Italia e FdI. Antonini potrebbe essere votato anche dal Pd, a patto che vengano rispettati però gli accordi politici sulle presidenze delle commissioni di garanzia.

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