Se Renzi, Grasso e la Bonino si presentano (quasi) a sorpresa in chiesa per un comizio, c'è qualcuno che al banchetto Pd sull'altare nemmeno si fa vivo. Nemmeno se si tratta dello stesso altare sul quale sono stati celebrati i funerali di tre delle vittime di Rigopiano.
Proprio come Luciano D'Alfonso, candidato al Senato con il Partito democratico. Come racconta il quotidiano locale PrimaDaNoi, infatti, ieri pomeriggio nella chiesa Sant'Agostino di Atri (Teramo) il governatore della Regione Abruzzo ed ex sindaco di Pescara è stato duramente contestato, anche per la sua assenza.
Appena saputo del comizio Pd nell'edificio sacro, il Comitato familiari vittime di Rigopiano ha organizzato un picchetto di protesta. "Si permettono di fare il comizio del Pd dove un anno fa hanno fatto i funerali di tre vittime di Rigopiano", ha detto al Tg1 Giampiero Martone - uno dei superstiti della tragedia, al contrario della moglie Valentina rimasta sotto le macerie - "È inaccettabile, ci devono guardare negli occhi".
Così ieri si è piazzato con gli altri in prima fila davanti alle bandiere del Pd, in attesa di sentire quello che D'Alfonso aveva da dire. Ma qualcosa nella scaletta è cambiato: "È arrivato Monticelli", racconta ancora Martone a PrimaDaNoi, "E un ragazzo bruno che appena si è seduto davanti a noi ci ha fatto una foto e poi si è messo ad armeggiare e a parlare con il telefonino. Dopo cinque minuti hanno comunicato alla platea che D’Alfonso aveva avuto un contrattempo e che non sarebbe arrivato. Ma è chiaro che l’hanno avvisato. Lo stavamo aspettando tutti, ma non ha avuto il coraggio di affrontarci".
"È un mese che sappiamo che D'Alfonso va in giro a fare comizi per la sua campagna elettorale, ma mai e poi mai ci saremmo aspettati che sarebbe venuto in questo luogo sacro dove tre vittime di Rigopiano, Claudio, Sara e Cecilia, stavano là, nell'altare", ha aggiunto il presidente del comitato, Gianluca Tanda, "Finora non l'avevamo contestato, abbiamo anche spostato la manifestazione che organizziamo ogni mese per non dare vantaggi ad altri politici.
Questo però per noi è stato veramente tanto, troppo: siamo venuti qui per dire al presidente almeno scendi da quell'altare, che per noi è sacro, e vai da un'altra parte a fare il tuo comizio. D'Alfonso se ne vada pure al Senato: lo raggiungeremo anche là, non abbiamo paura di nessuno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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