Il Pd all'attacco del vicepremier Luigi Di Maio, dopo le inchieste de Le Iene. Il deputato dem Carmelo Miceli presenterà un esposto alla procura di Napoli sulla sua azienda di famiglia, messa in liquidazione pochi giorni fa.
I reati ipotizzati sono: sottrazione fraudolenta di patrimonio al pagamento delle imposte, lavoratori in nero, dichiarazioni fiscali infedeli, falso in bilancio, intestazione fittizia. “Il deus ex machina della società è sempre stato Antonio Di Maio. Prima con la ditta individuale, Antonio Di Maio - ha spiegato Miceli nel corso di una conferenza stampa - aveva debiti per centinaia di migliaia di euro. Per questi debiti la ditta fu costretta a chiudere i battenti nel marzo del 2006. A quel punto nasce una nuova ditta, la Ardima, che aveva come amministratore la mamma di Luigi Di Maio, la signora Esposito. Di Maio senior, dunque, chiude per debiti e la signora Esposito, insegnante, apre una sua società di costruzioni”. "L’attività - spiega ancora Miceli - viene sempre gestita dal padre di Di Maio. Se una ditta chiude per debiti e trasferisce il proprio patrimonio ad un'altra ditta è un reato molto grave punito dall'articolo 648 del codice penale. C’è una evidente continuità tra le due operazioni”. “Quando la ditta individuale di Antonio Di Maio chiude, - ha aggiunto il deputato Pd - ha un patrimonio di 80 mila 258 euro.
Quando apre la Ardima rimane inattiva per due anni eppure, nonostante questo periodo di inattività, l'anno seguente risultano 16 mila euro che non siamo riusciti ad attribuire ad alcuna attività, forse una progettazione? L'anno successivo, però, risulta un aumento di capitale che porta il patrimonio complessivo, da 20mila euro, a 102mila euro. Sembrerebbe che gli 80 mila euro della ditta individuale si siano trasferiti così alla Ardima”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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