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Pd, Zingaretti proclamato segretario: "Serve campo largo per battere la Lega"

Nicola Zingaretti nel suo primo discorso da segretario: "Il Pd non è spezzato, non è sconfitto. Molti avversari e anche qualche amico prevedevano un disastro. Non è stato così"

Pd, Zingaretti proclamato segretario: "Serve campo largo per battere la Lega"

"Il Pd non è spezzato, non è sconfitto. Molti avversari e anche qualche amico prevedevano un disastro. Non è stato così". Nicola Zingaretti inizia così il suo primo discorso davanti ai partecipanti all'Assemblea nazione che lo ha proclamato ufficialmente segretario del partito dopo la vittoria alle primarie del 3 marzo scorso, vinte col 66%.

"Tutto ciò che ci accade intorno ci dice che a questo punto dobbiamo muoverci. Chiusa la fase partecipata e intesa delle primarie , ora insieme, e farò di tutto per questo, dobbiamo metterci di nuov in cammino", ha detto il neosegretario che, ora, potrà contare sul supporto di 653 delegati all'interno della nuova Assemblea nazionale del Pd. Zingaretti è convinto che qualcosa nel Paese stia cambiando, un "qualcosa che noi dovremmo rendere più grande per cambiare rapporti di forza nel Paese". Secondo il neosegretario è necessario combattere "la cultura delle destre" che vuole ridurre il nostro Paese "ad una Italietta provinciale e chiusa in se stessa". "L'Italia è un grande Paese e non si governa con i 'Nì. Questa è la grande colpa di chi governa da nove mesi questo Paese", ha aggiunto facendo riferimento alle grandi "scelte strategiche" e rimarcando il fatto che il Paese si trova in una recessione tecnica e che "sarà necessaria una nuova manovra". E ancora un attacco ai 'gialloverdi': "Non è in atto uno scontro dentro le regole della democrazia liberale. Il salto di qualità è nella rimessa in discussione stessa della democrazia liberale come il luogo in cui la politica deve agire". Da qui parte la necessità di guardare all'elettorato deluso del M5S "che non è affatto scontato che torni da noi".

Zingaretti indica la ricetta per raggiungere tale obiettivo: dar vita un nuovo riformismo che rimetta al centro la persona. Come? Con maggior Stato e maggior spesa pubblica, incontrando i sindacati, ripartendo dalla lotta alla povertà e dall'assunzione 100mila operatori sanitari. "Dovrebbe essere di tutti l'impegno sulla scuola, l'informazione, l'università e la ricerca e le imprese diventano più competitive se c'è la compartecipazione dei lavoratori. Il riequilibrio tra chi soffre troppo e chi vive nel lusso - spiega - non è una questione di parte, interessa tutti, tranne i grandi affaristi e i grandi monopoli e da un paradiso fiscale, una mattina, scrivono una lettera con cui licenziano 550 lavoratori di una azienda". Per far questo serve "lasciarsi alle spalle le contese" e creare "un campo più largo per rispondere alla Lega che è il vero dominus del governo.

Ora è possibile e a noi ora dobbiamo muoverci, insieme, mettendo in campo una nuova fase e per farlo dobbiamo voltare pagina", ha concluso proponendo Paolo Gentiloni alla presidenza del partito.

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