L'arrivo del Capodanno cinese amplifica il pericolo di importazione di carne non controllata.
Ieri quasi 9,5 tonnellate di maiale, fatti entrare nell'Ue dalla Cina in violazione delle norme doganali e sanitarie, sono state sequestrate dalla guardia di finanza di Padova, in base al provvedimento del Ministero della Salute, che vuole scongiurare la diffusione in Italia dell'epidemia di peste suina africana, che ha già colpito la Cina. L'operazione è stata condotta in collaborazione col servizio veterinario e con la Ulss 6 del Veneto. La carne si trovava in un magazzino di ingrosso alimentare nella zona industriale di Padova e i finanzieri sono passati all'azione durante le operazioni di scarico di un container, accertando la presenza di prodotti alimentari di origine vegetale utilizzati come carico di copertura per celare l'importazione illegale di 9.420 chilogrammi di carne suina.
Il sequestro è la conferma che, con l'approssimarsi dei festeggiamenti del Capodanno cinese, questo tipo di carne è particolarmente richiesta dagli immigrati, che l'acquistano a prezzi inferiori, incuranti delle potenziali conseguenze per la salute.
Per evitare qualsiasi pericolo, il carico è stato immediatamente distrutto. Nei guai è finito l'imprenditore, che gestiva l'attiva del magazzino, denunciato per i reati di commercio di sostanze alimentari nocive, diffusione di malattie delle piante o degli animali, contrabbando e per violazione della disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. Il gip di Padova, su proposta del pm, ha disposto anche il sequestro preventivo dell'attività commerciale. L'eventuale condanna potrebbe far scattare i sigilli dell'esercizio e il trasgressore potrebbe perdere la licenza. La ditta cinese ha violato anche le norme doganali, perché la carne acquistata di contrabbando era stata sdoganata a Rotterdam e importata nel territorio dell'UE senza pagare dazi doganali e Iva, che l'Agenzia delle Dogane provvederà a recuperare. Ieri i finanzieri hanno eseguito altri tre interventi presso due clienti ed un competitor della ditta, al fine di individuare ulteriori lotti illecitamente importati. «Per fortuna i finnzieri di Padova sono intervenute, dimostrando che non bisogna mai abbassare la guardia - ha sottolineato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia -. Chi pensa di arricchirsi sulla pelle dei veneti deve essere punito».
«Il fatto che la carne suina fosse nascosta in doppifondi fa capire che si tratta di un traffico organizzato e non episodico che
con questo intervento e le indagini che seguiranno sarà definitivamente stroncato», aggiunge il sindaco di Padova, Sergio Giordani, mentre la Coldiretti torna a chiedere l'obbligo di etichettatura d'origine sui derivati.
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