Più colorato e comodo Ecco l'uomo nuovo

Da Fendi spariscono giacca e pantalone In passerella tuta e pullover sportivi

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«Prima di parlare ascolta, prima di reagire rifletti, prima di spendere guadagna, prima di criticare aspetta, prima di pregare perdona, prima di rinunciare prova». Da questa specie di nota della spesa dei buoni propositi che chiunque può trovare su Wikiquote perché porta la firma prestigiosa di Hemingway, Silvia Venturini Fendi ha preso l'idea di un vocabolario in tecnicolor per l'uomo Fendi del prossimo inverno. «Abbiamo bisogno di affrontare il futuro con ottimismo e i colori vivi mettono di buonumore mentre certe parole lanciano un messaggio positivo» spiega poco prima di far sfilare abiti concisi come slogan e accessori riferibili solo alle nuove esigenze del quotidiano. Sparisce quindi il tradizionale completo giacca e pantaloni maschili a favore delle comode braghe della tuta con l'inevitabile corollario di pullover sportivi con cappuccio impermeabile a scomparsa, giacconi imbottiti e blouson supersportivi: il modo di vestirsi dei giovani che sta contaminando l'intera società. Dello stesso segno gli accessori: sneaker e mocassini che fanno tutt'uno con la calza, lo zaino che all'occorrenza si trasforma in sgabello, la borsa di montone cosi morbida e calda che in aereo o sulla metropolitana puoi anche usarla come cuscino. Perfino le ciabatte in pelliccia coloratissima hanno un loro perché: la moltitudine di gente che oggi, grazie all'informatica, può permettersi il lusso di lavorare da casa. Certo l'immagine di passerella fa molto rich kids anche per via delle indicazioni al limite del banale scritte su alcuni modelli (per esempio PINK sulla borsa rosa) e per l'uso supremo dei materiali più lussuosi tipo la vera pelliccia che sembra finta perché ha una stampa maculata da peluche.

Ma finalmente sulle passerelle maschili di Milano si materializza il nuovo. Si può dire lo stesso anche per il felice debutto nell'uomo di Cédric Charlier, talentuoso designer belga di 38 anni oggi prodotto dalla Aeffe di Alberta e Madssimo Ferretti. La sua idea di mondo e di moda è molto semplice e intelligente: uomini e donne possono indossare le stesse cose basta calibrare bene il tutto. Da qui l'idea di arricchire le sue linee austere, pulite, ricche di tagli e asimmetrie di pura geometria con i colori vividi ed essenziali dell'artista suprematista Kasimir Malevitch. Il risultato è sensazionale: mai visto un cappotto giallo oppure arancio evidenziatore stare così bene tanto a una ragazza con deliziose ballerine a punta, quanto a un ragazzo con solide scarpe dalla suola carrarmato. Da MSGM lo styling di Lotta Volkova considerata l'arma segreta del marchio Vetement rischia d'ammazzare una bella collezione. Un uomo con il testa il foulard della regina Elisabetta a Balmoral è plausibile solo se suo figlio gli ha attaccato gli orecchioni. E i calzini bianchi nei mocassini inglesi li portano solo in Bielorussa.

Un vero peccato perché il designer Massimo Giorgetti ha fatto un gran bel lavoro sui classici maschili (il principe di galles, i quadretti e il cammello) unificati dal vento dello sportswear. Missoni reinventa le sue grafiche iconiche (righe, zig zag e tartan) con un'inedita pulsazione cromatica: scie di colori ora polverosi ora fluo che emergono da textures piene e fibrillanti.

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