In piazza San Pietro occhi sul comignolo. I 45mila in attesa tra tifo e speranze

Curiosi e fedeli in preghiera. Chi invoca un cardinale conservatore, chi un amico

In piazza San Pietro occhi sul comignolo. I 45mila in attesa tra tifo e speranze
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Piazza San Pietro ha vissuto con trepidazione le prime ore del Conclave, con tanta voglia di Papa. In 45mila, romani curiosi e tanti turisti, hanno atteso con il naso all'insù verso il fatidico comignolo l'esito del primo voto in Cappella Sistina assieme a tanti giornalisti e alle forze dell'ordine. Per la prima parte della giornata le comitive di pellegrini giunte a Roma per il Giubileo hanno continuato a entrare in Basilica e in molti hanno assistito alla messa Pro Eligendo Papi, mentre a metà pomeriggio tutti gli occhi si sono concentrati sui maxischermi posti ai due lati di piazza San Pietro, che hanno trasmesso le immagini del giuramento dei cardinali che sono entrati in Conclave.

Nel frattempo, tra i fedeli impazza il toto-Papa. Ognuno ha i suoi auspici e i suoi cavalli vincenti. «Il mio cardinale preferito è Pizzaballa. Mi auguro che sia un conservatore perché la Chiesa deve ritrovare sé stessa. Qualcuno che guardi non solo ai poveri e ai non credenti, ma anche alla Chiesa e ai fedeli. Un Papa che sappia guardare alle pecore smarrite», dice Michele, un trentenne calabrese. «Spero che sia uno spagnolo di stampo progressista», si augura invece Juan, un ragazzo spagnolo presente in piazza assieme ad alcuni amici. «Sono ateo, ma spero che eleggano un papa nero e conservatore, diverso da Papa Francesco, che aiuti gli africani a non essere depredati delle loro ricchezze come è stato finora», sentenzia Marco, un turista di Bergamo. «Ci rimettiamo allo Spirito Santo perché il Papa non è come il gusto di un gelato, non si possono avere preferenze», si limita a dire una donna appena arrivata in piazza San Pietro insieme a suo figlio. «Vorrei un Papa amico, vicino, comprensivo, un uomo di Dio che ascolti, ma non ho preferenze», è l'auspicio di Marco, prete domenicano proveniente dalla Spagna. Che aggiunge: «Spero sia un Papa conforme alla volontà di Dio. Né uguale né migliore o peggiore di Francesco».

Anche i commercianti di Borgo Pio vivono con grande partecipazione questo evento. «La scelta non potrà che essere nel solco di Francesco. E, infatti, in questi giorni non si è parlato di successore di Pietro, ma di successore di Francesco, segno che, nel bene o nel male, è stato uno di quegli uomini che ha modificato per sempre le sorti della Chiesa. E lo si è visto dai fedeli che si sono riavvicinati alla fede grazie a lui», dice Francesco Ceravolo, presidente dei commercianti e residenti di Borgo Pio nonché titolare di Hedera, la gelateria di fiducia di Papa Bergoglio che per lui ha realizzato la torta per il suo compleanno. «L'assenza di Papa Francesco per motivi di salute non motivava l'arrivo dei pellegrini, ma credo che il suo successore darà una marcia in più al Giubileo», aggiunge Ceravolo che «tifa» per «un Papa vicino alla gente perché nella società odierna serve qualcuno capace di comunicare e di dare indicazioni precise in un momento storico così grave». Netta la sua previsione: «Parolin ha ottime chances, ma vedrei bene anche il cardinal Battaglia che ha vissuto la realtà del Sud Italia però non lo voteranno perché troppo giovane».

Venerina Labate, titolare dello storico ristorante Venerina dal 1991 nel cuore di Borgo Pio, si affida al vecchio motto che «chi entra Papa esce cardinale» e quindi «tutto può succedere».

«Mi piacerebbe un papa italiano perché conosciamo già la sua forma mentis, ma data la situazione geopolitica delicata abbiamo bisogno di un papa che faccia sentire la sua voce», chiosa Domenico Marchesani, titolare del Passepartout.

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