La pillola della jihad, lusso per ricchi. Cancella il dolore e distrugge la fatica

Il traffico di Captagon serve pure a finanziare il Califfato

La pillola della jihad, lusso per ricchi. Cancella il dolore e distrugge la fatica

L'Italia sta diventando il crocevia della droga dell'Isis. Sei mesi fa, prima del maxi sequestro annunciato in queste ore a Gioia Tauro, una segnalazione della Dea, l'antidroga americana, aveva fatto scoprire in tre container arrivati al porto di Genova 37 milioni e mezzo di pasticche di tramadolo. Un carico che valeva 75 milioni di euro. Il potente oppioide, che da noi può venire venduto solo con prescrizione medica non ripetibile è la droga che sta andando per la maggiore in Medio Oriente dallo scoppio della primavera araba. Lo Stato islamico in Libia, Siria ed Iraq è coinvolto nel traffico mondiale che muove un giro d'affari di 1,39 miliardi di dollari. I suoi miliziani la prendono soprattutto per sopportare il dolore delle ferite, ma la vera «droga del combattente» è il captagon, una metanfetamina che non fa sentire la fatica. Rispetto al tramadolo che costa 4 euro a pasticca, la pillola della jihad viene pagata il doppio. Per questo viene considerata una droga da ricchi.

Il tramadolo arriva dall'India e dallo Sri Lanka, dove la legislazione molto blanda permette una produzione di massa, più o meno legale, di farmaci del genere. La droga arriva via nave nel Mediterraneo solitamente grazie a società compiacenti con sede a Dubai. L'Italia è la portaerei nel Mediterraneo che serve come punto di sbarco e spaccio nel nostro Paese, ma soprattutto zona di transito verso la Libia. Le organizzazioni criminali come ndrangheta e camorra fanno da trait d'union con i miliziani che trafficano l'oppiaceo in Medio Oriente. Anche la Grecia è un punto di arrivo e smistamento. La scorsa estate è stato intercettato un carico, sempre via nave, con 26 milioni di pillole di tramadolo. Lo Stato islamico in Libia fino a quando controllava la zona costiera di Sirte garantiva il traffico, che poi proseguiva verso l'Egitto e finiva sulle maggiori piazze mediorientali, dove in molti paesi l'oppiaceo non è considerato illegale. Le pastiglie vengono spacciate a Gaza, ma pure in Giordania e nei paesi in guerra come la Siria e l'Iraq. Molti gruppi estremisti islamici sono coinvolti e le bandiere nere utilizzavano i proventi del traffico per finanziare il Califfato. Lo scorso anno lungo il confine siriano sono state sequestrate 11 milioni di pasticche della droga dell'Isis, la punta di un iceberg. Dopo la sconfitta a Sirte l'Isis è stato sostituito da altre milizie libiche, che spesso utilizzano le rotte dei migranti per trasportare la droga.

Il captagon è stata utilizzato dall'Isis e altri gruppi armati della guerra civile siriana per sopportare la durezza degli scontri. Questa metanfetamina permette di continuare a combattere e stare svegli senza sentire la fatica. Nel covo dei terroristi di Parigi erano state trovate tracce, ma non nelle loro vene dopo l'autopsia.

Solo il kamikaze della strage di Sousse, in Tunisia, è risultato positivo alla droga della jihad. A Sirte, Mosul e Raqqa, la «capitali» sconfitte del Califfato molti combattenti delle bandiere nere hanno usato questa droga per combattere fino alla morte.

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