Roma - La risposta all'appello del Movimento Nazionale per la Sovranità c'è stata. Una «risposta politica» allo sciopero dello ius soli perché, spiega Gianni Alemanno, segretario nazionale del Movimento di cui è presidente Francesco Storace, «più che sciopero della fame si è trattato di sciopero del palazzo a cui, noi, rispondiamo con una mobilitazione popolare contro lo ius soli».
Uno spettro, quello della «cittadinanza facile», attorno a cui si agitano ricadute negative per il Paese, evocate a caratteri cubitali dallo striscione in testa al corteo («Stop invasione»), che «gli ultimi colpi di coda di un Parlamento a fine mandato e delegittimato» potrebbero comportare. Il timore è duplice e non riguarda solamente un'eventuale approvazione della «vexata lex» sulla cittadinanza ma anche che la «svolta Minniti» si areni.
Qui entra in campo l'altro grande tema della manifestazione. «Il lavoro italiano non deve subire la concorrenza di immigrati irregolari che competono al ribasso con i nostri lavoratori. Non è vero che gli italiani non vogliono fare i lavori che fanno gli immigrati, è vero che non accettano di farli a queste condizioni».
C'è anche Forza Italia, con i senatori Maurizio Gasparri e Francesco Aracri, e Noi con Salvini rappresentato dal capogruppo alla Camera Barbara Saltamartini e dal coordinatore del Lazio Francesco Zicchieri. Una «nuova piazza San Giovanni», secondo il segretario di Mns, anche se manca qualcuno. «Fratelli d'Italia, che avevamo invitato, ancora una volta ha preferito chiudersi a riccio, deve dimostrare di essere l'unica forza a destra ma questa piazza lo smentisce». Uno strappo che, però, potrebbe essere ricucito perché «ci sono grandi temi su cui si può marciare uniti».
A partire dall'Europa: «Bisogna convincere tutto il centrodestra che non si può rilanciare l'economia italiana se non si fa una trattativa durissima con Bruxelles.
Dobbiamo minacciare di far saltare i tavoli se le cose non cambiano». Allora l'auspicio di un Mns, in odore di «grand rassembleur» d'area, è gettare basi per una casa comune. Retta su 3 pilastri: «Identità, lavoro e sovranità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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