"Sicuramente il ponte verrà fatto, basta con questo derby, l'importante è che prima portiamo a casa i risultati delle opere incompiute. Io non ho niente contro il ponte, anzi, sarà utile. Ma bisogna capire la tempistica, così come il fatto che il collegamento ci vuole anche per i treni, perché il ponte dovrà essere una della struttura dell'alta velocità del Paese. Io sono per portare a casa i risultati, poi si potrà parlare giustamente di come realizzare il ponte per macchine e treni, sicuramente si fa ma 'primum vivere, deinde philosophari". Matteo Renzi, oltre che un latinista, è uno che soffre di annuncite. E di ripetizioni. Perché non è la prima volta che si esprime sul Ponte sullo stretto di Messina. E ogni volta è come se lanciasse il sasso e al contempo tirasse indietro la mano.
Volete un esempio? 1 ottobre 2012. Renzi a Sulmona per la sua prima tappa del tour abruzzese per le primarie 2012 dice: ''Continuano a parlare dello Stretto di Messina, ma io dico che gli otto miliardi li dessero alle scuole per la realizzazione di nuovi edifici e per rendere più moderne e sicure''.
Il 6 novembre 2015 il premier torna sull'argomento e mette nero su bianco sul libro di Bruno Vespa Donne d'Italia queste parole: "Certo che si farà, il problema è quando. Ora, prima di discutere del ponte, sistemiamo l'acqua di Messina, i depuratori e le bonifiche.
Investiamo 2 miliardi nei prossimi cinque anni in Sicilia per le strade e le ferrovie. E poi faremo anche il ponte".Insomma, per Renzi repetita iuvant. E ogni volta il senso delle sue dichiarazioni è riassumibile nella famosa locuzione veltroniana: il Ponte si farà ma anche no.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.