L' alleanza di centrodestra riparte a Pontida con i tre moschettieri: Maroni, Toti e Zaia. Il primo fronte comune per Lega e Forza Italia è quello dell'emergenza immigrazione. Poi c'è il «No» deciso al referendum costituzionale. La prospettiva di una rivoluzione fiscale per rilanciare l'economia è invece la carta del quarto moschettiere D'Artagnan Matteo Salvini che punta ad allargare l'orizzonte del Carroccio guardando anche un po' più a Sud senza dimenticare il valore delle radici nordiche.
Riparte da qui la ricostruzione di un centrodestra che «deve essere unito» perché divisi si perde come è successo alle amministrative di Roma e Torino. A dirlo è Giovanni Toti che oggi sarà sul palco di Pontida per la 27esima edizione del raduno leghista. Il presidente della Liguria insieme ai governatori di Lombardia, Roberto Maroni, e Veneto, Luca Zaia, sarà affiancato dal leader del Carroccio, Matteo Salvini nella conferenza stampa di apertura della kermesse che durerà tre giorni lungo i quali si affronteranno tutti i temi caldi. Anche quello del futuro del Carroccio che Toti vede inevitabilmente connesso a quello di Forza Italia.
Una presenza quella di Toti a Pontida che, assicura il governatore, non vuole oscurare né contrapporsi a quella di Stefano Parisi e alla sua convention milanese ma semmai punta a moltiplicare il ventaglio di proposte alternative al governo di Matteo Renzi e soprattutto a tenere aperto il dialogo con la Lega. Iniziativa per la quale Toti ha incassato il pieno appoggio di Silvio Berlusconi incontrato un paio di giorni fa a Portofino.
Il primo obiettivo è quello di fare pressione sul governo dimostrando che il centrodestra sul territorio c'è ed è ben rappresentato dall'alleanza dei tre governatori che con la Carta di Genova hanno messo sul tavolo del premier le loro proposte concrete per superare l'emergenza immigrazione. Ma il patto dei governatori poi si allargherà anche ad altri temi. E il 13 ottobre prossimo i tre governatori si incontreranno di nuovo a Milano per costituire un comitato istituzionale per il «No» al referendum.
Il cammino è lungo e non privo di ostacoli ma Toti invita a guardare a ciò che unisce Fi, Lega e anche Fratelli d'Italia. Parisi è contrario alle primarie? Non sono essenziali per Toti. Basta mettersi d'accordo sulle regole per evitare spaccature. «Il candidato premier del centrodestra dovrà andare bene a Fi e anche agli amici della Lega, di Fratelli d'Italia e a tutti coloro che vorranno aggregarsi alla coalizione di centrodestra, che mi auguro sia la più ampia possibile e in grado di tornare a governare questo Paese - dice Toti - Credo che servano delle regole per mettere d'accordo singoli partiti che hanno i loro leader e la loro dirigenza». Occorre «dare ordine alla coalizione» conclude Toti e «avviare un percorso per una federazione molto stretta». E quello di una federazione del centrodestra è obiettivo condiviso anche da Salvini che però nelle scorse settimane aveva anche coltivato l'ipotesi di dare alla luce un soggetto alternativo a quello di Parisi dove far confluire gli azzurri scontenti.
Progetto, pare, accantonato per puntare invece ad un consolidamento della sua leadership in un Carroccio tentato da pulsioni nazionaliste che risultano però sgradite ai puristi del federalismo come Maroni. Uno dei motivi del contendere comunque si è attenuato visto che Marion Le Pen, vicepresidente del Front National sarà presente a Pontida ma soltanto con un video di saluto.
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