Fiuggi (Fr) - Il derby Inter-Milan potrebbe essere l'occasione per riavviare in maniera concreta le trattative per unire il centrodestra in vista delle amministrative dell'anno prossimo. Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, secondo quanto si apprende, dovrebbero incontrarsi in tribuna a san Siro e fissare un appuntamento per il vertice nel quale definire le strategie. Riunione che molto probabilmente verrà fissata mercoledì prossimo.
I lavori preparatori sono stati affidati al governatore della Liguria e consigliere politico del Cav, Giovanni Toti, ieri a Fiuggi, per il convegno «L'Italia e l'Europa che vogliamo», organizzato dall'europarlamentare azzurro e vicepresidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. Toti ieri sera si è infatti recato a Milano, ufficialmente per presenziare alle giornate liguri di Expo. A livello informale, invece, Toti si è dedicato all'apertura del cantiere del centrodestra incontrando il governatore leghista Roberto Maroni e la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Lo stesso intervento di Toti ieri a Fiuggi è stato tutto improntato in questa direzione. «Se abbiamo vinto in Liguria, possiamo vincere dappertutto», ha esordito il governatore sottolineando che occorre «ritessere la tela che ha portato per tanto tempo il centrodestra al governo del Paese» anche per guadagnare slancio in vista degli appuntamenti elettorali del 2017 e del 2018. «Se “buchiamo” Milano, Torino e Napoli, tutto diventerebbe più difficile», mentre le esperienze di governo in Liguria, Lombardia e Veneto dimostrano che «c'è una coalizione con valori profondi e meccanismi di ricerca del consenso che può essere vincente, oltre a una esperienza di governo a cui possiamo rifarci. Nei capoluoghi e nei 1.309 Comuni dove si voterà «dobbiamo confrontarci e tenere insieme una coalizione di centrodestra che insieme è imbattibile», ha concluso Toti (che non ha chiuso la porta a Ncd) citando il motto del Cavaliere «Uniti si vince».
La ricostruzione del centrodestra è un'esperienza imprescindibile anche in virtù della chiusura ormai definitiva del tavolo delle riforme costituzionali. «L'incontro con il Pd è stato inutile perché non hanno intenzione di modificare il premio di maggioranza alla lista nella legge elettorale, per altro pericoloso perché in grado di far vincere movimenti eversivi come quello di Grillo», ha spiegato il capogruppo al Senato di Forza Italia, Paolo Romani, annunciando che il partito «si chiama definitivamente fuori» perché «è chiusa ogni ulteriore possibilità di contatto».
Antonio Tajani, organizzatore del convegno, ha ribadito che Forza Italia «deve essere protagonista nella costruzione di un centrodestra vincente nel quale i moderati si sentano a casa e che risolva le crisi, come quella dell'immigrazione, con azioni concrete come fece Berlusconi stringendo gli accordi con Libia e Tunisia». Tajani ha inoltre rimarcato che «il leader del centrodestra c'è già e si chiama Silvio Berlusconi e non dobbiamo cercarne altri ma, poiché non si può vincere da soli, bisogna trovare un accordo con la Lega». In questo modo è stato liquidato il tema della presunta subalternità di Forza Italia al Carroccio. «Non siamo sottoposti a nessuno, nemmeno in Europa», ha chiosato.
«Vogliamo costruire un'alternativa al governo Renzi che non fa gli interessi degli italiani», ha affermato Tajani ricordando una delle sue principali battaglie politiche: il pagamento dei debiti della pa. «Ci sono ancora 60-70 miliardi che il governo deve dare alle imprese: le conferenze stampa di Renzi non servono», ha concluso. La ricetta vincente del centrodestra resta immutata: «abbattere le tasse e la burocrazia».
In questa direzione sono giunte al convegno numerose testimonianze da parte degli esponenti azzurri. Il presidente del comitato Schengen, Laura Ravetto, ha invece ha proposto la creazione di sezioni specializzate nei tribunali per velocizzare le pratiche relative alle richieste di asilo da parte dei rifugiati.
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