Dal Porcellum al Banditellum
La riforma che in origine doveva chiudere il Senato è cosa da banditi sia nella forma che nella sostanza e nel metodo
La riforma che in origine doveva chiudere il Senato è cosa da banditi sia nella forma che nella sostanza e nel metodo

Dal Porcellum al Banditellum il passo è stato breve. La riforma che in origine doveva chiudere il Senato, sulla quale ieri Renzi ha raggiunto un accordo con le sue minoranze, è infatti cosa da banditi sia nella forma che nella sostanza e nel metodo. La forma - che permette sia a Renzi che a Bersani di dire: «Ho vinto io» - decreta che i futuri senatori saranno eletti dalla gente (come voleva la minoranza Pd) ma anche no (come voleva il premier). O se volete, vale anche l'inverso: saranno nominati dalle Regioni (come voleva Renzi) ma anche no (Bersani). Non chiedeteci di più perché nessuno, ma proprio nessuno, saprebbe chiarirvi l'enigma. Che poi non importa ad alcuno, perché, e veniamo alla sostanza, di fatto non cambierà nulla: il Senato continuerà a vivere più o meno com'è oggi, i partiti continueranno a scegliere i senatori, noi a pagare stipendi, conti e rimborsi spesa.
Ma la truffa del mago Renzi raggiunge il top nel metodo: ricatti ai suoi (vi mando tutti a casa, i voti me li danno Verdini e soci), prebende a membri dell'opposizione a corto di soldi e quindi disponibili a tradire e passare con lui. Dicono che uno degli ultimi acquisti del premier sia un senatore del centrodestra alle prese con un complicato divorzio. Per placare le ire della moglie, e per limitare gli alimenti, si sarebbe detto disponibile a votare sì al Banditellum in cambio di un posto di lavoro fisso per la signora.
Più che un governo, quello di Renzi sembra un'agenzia di collocamento. Altro che Jobs Act, chi se ne frega se il prezzo del petrolio cala o sale: ancora un paio di riforme e abbiamo risolto il problema della disoccupazione record. Le riforme non creano occupazione nel Paese, ma nella politica. Non sanno, i poveracci parlamentari e i loro parenti neo-assunti da Renzi, che i loro contratti col Pd non sono a tempo indeterminato: sono dei co.co.pro., contratto a progetto, come i centralinisti dei call center . Il progetto è quello di mettere in riga i dissidenti di sinistra e rendere inutile il loro agitarsi. Per quanto Verdini li rassicuri, saranno sputati da Renzi come ossicini un minuto dopo la resa incondizionata di Bersani & C., che scommetto non tarderà ad arrivare. Affari loro.
A noi resta la curiosità di vedere come Renzi spiegherà alla Merkel e all'Europa la storia dei nuovi senatori eletti-non eletti per poter dire di aver mantenuto i patti riformisti. Già non si capisce nulla in italiano, figuriamoci nel toscoinglese parlato dal premier.
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