Cerveteri, la prefettura al sindaco Pascucci: "Bandiera della pace stia lontana dai vessilli istituzionali"

La Prefettura di Roma ha dato mandato al sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, di separare dai vessilli istituzionali la bandiera della pace esposta dal 2012 sulla facciata del palazzo comunale. "È già separata", spiega il primo cittadino

Cerveteri, la prefettura al sindaco Pascucci: "Bandiera della pace stia lontana dai vessilli istituzionali"

Il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, coordinatore nazionale di "Italia in Comune" di cui fanno parte colleghi come Federico Pizzarotti, è entrato nel mirino della prefettura di Roma. Dopo essersi autodenunciato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in sostegno al sindaco di Riace, Mimmo Lucano, e dopo avere scritto una lettera a Matteo Salvini per chiedere le sue intenzioni rispetto alla questione della sede romana di Casapound insediata in uno stabile del demanio illegalmente occupato, ora Pascucci sfida il prefetto di Roma, Paola Basilone. Che, in una comunicazione del 28 dicembre, lo ha invitato a rispettare la legge.

"La bandiera della pace" esposta dal sindaco sulla facciata del palazzo comunale "andrà issata in posizione distante e ben separata dalle bandiere istituzionali". Infatti, secondo la legge, "non è consentito affiancare" al Tricolore, alla bandiera dell'Europa e ad altri simboli istituzionali "ulteriori vessilli che non siano espressione di enti o amministrazioni pubbliche". Ma come riporta Repubblica, Pascucci non ci sta e attacca: "La bandiera è già separata. Se Salvini e il prefetto vogliono che la tolga vadano prima da Casapound a sgomberare la sede di Roma che il partito neofascista occupa da anni. E dopo ci preoccupiamo della bandiera della pace". La vicenda risale alla fine di ottobre, quando il circolo di Casapound di Ladispoli ha segnalato alla Prefettura di Roma la presenza davanti al Comune di Cerveteri di una bandiera della pace accanto a quelle istituzionali.

Nelle ultime ore, Pascucci si è iscritto alla lista dei sindaci di tutta Italia mobilitati contro l'applicazione del decreto sicurezza.

E in un'intervista a Radio Cusano Campus ha sfidato Matteo Salvini: "Il segretario della Lega dice che ne risponderemo legalmente? Ho già fatto altri atti di disobbedienza civile e ne ho sempre risposto. Ho giurato sulla Costituzione, non sullo statuto della Lega o su quel vergognoso contratto di governo".

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