Preso Giuseppe Corona, il tesoriere della mafia. Su Fb mostrava Di Maio nel suo bar

Scacco ai clan a Palermo: 28 persone arrestate. Tra queste il boss Giuseppe Corona. Di Maio era andato al suo bar durante le Regionali

Preso Giuseppe Corona, il tesoriere della mafia. Su Fb mostrava Di Maio nel suo bar

Nei nuovi assetti di Cosa Nostra c'è una figura di rilievo che spicca e che è stata arrestata dalla Guardia di Finanza nell'ambito di una inchiesta sulle cosche mafiose palermitane coordinata dalla Dda del capoluogo. Si chiama Giuseppe Corona e, ufficialmente, era il cassiere della caffetteria Aurora. Ma in realtà era il tesoriere della mafia. Teneva tutti i conti e curava anche la comunicazione, anche sui social network, delle cosche. Sulla pagina Facebook della Caffetteria Aurora, Corona mostrava la foto di Luigi Di Maio durante la campagna elettorale per le regionali del 2017. Insieme a lui, anche Giancarlo Cancelleri fotografato accanto al cognato di Corona, Fabio Bonaccorso.

L'inchiesta ha portato all'arresto di 28 persone e ha preso di mira mafiosi, prestanome ed estortori.

Ma chi è Giuseppe Corona? Il suo nome figura negli atti di un'inchiesta che, l'anno scorso, portò in carcere i vertici del clan mafioso di Resuttana. Condannato a 17 anni per un omicidio commesso dopo una banale lite per la restituzione di un braccialetto, figlio di un mafioso assassinato, di lui il capomafia Gregorio Palazzotto diceva "é mio fratello". I Madonia gli avrebbero affidato il loro tesoro, tanti soldi da ripulire, e le scommesse dell'ippodromo, poi sequestrato per mafia. Bar, tabacchi, immobili, Corona negli anni ha fatto molti investimenti. Col denaro delle cosche, secondo i pm.

"Il mafioso non c'è. La mafia non sta con noi, noi siamo inavvicinabili". Lo dice, in un video postato su Facebook, Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 Stelle, vicepresidente dell'assemblea regionale siciliana, in merito alla fotografia pubblicata dai media e presa da Facebook in cui è immortalato al bar Caffetteria Aurora assieme al ministro del Lavoro Luigi Di Maio e al cognato del boss Giuseppe Corona. "Noi camminavamo per strada - racconta Cancelleri -. Finito un incontro in cui parlavamo di imprese, il 26 ottobre, era l'una un caldo soffocante, la cravatta che mi stringeva il collo. Arrivai lì e passando abbiamo visto questo bar e ho detto: 'Luigi, prendiamo un caffè perché ne ho davvero bisogno'. Siamo entrati, abbiamo detto 'prendiamo questo caffè' e il gestore mi fa: 'Oh che sorpresa, facciamo una foto insieme. Abbiamo fatto una foto insieme, abbiamo pagato, salutato e ce ne siamo andati.

Non sono andato ne prima mai, ne ci sono più andato: io non conosco queste persone. Noi non permetteremo mai a nessuna organizzazione criminale di infiltrare il M5s. Noi siamo per aumentare il 41 bis e 41 ter del codice antimafia".

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