Primo sì alla legittima difesa. Ma solo il giudice la stabilirà

Passa alla Camera la norma che permette di reagire alle aggressioni. È caos sulla distinzione giorno-notte

Primo sì alla legittima difesa. Ma solo il giudice la stabilirà

Sì al diritto di difendersi anche con un'arma e non soltanto di notte ma sarà sempre il magistrato a decidere se la reazione del cittadino aggredito è da considerarsi «legittima». Via libera dalla Camera con 225 voti favorevoli, 166 voti contrari (Forza Italia, Lega e Fdi) e 11 astenuti alla riforma della legittima difesa. Norme che non rappresentano una «licenza di uccidere» come chiarisce anche il presidente emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli. «La legge tende a fare qualche chiarezza in più - spiega - ma ci sarà sempre una valutazione del giudice». Eppure l'approvazione di questo testo ha scatenato uno scontro durissimo tra chi sostiene che di fatto si apra ad un Far West dove chiunque si potrà armare e sparare senza freni, come Sinistra Italiana, e chi invece sostiene si tratti dell'ennesima beffa perché comunque al cittadino non viene garantito il diritto di difendersi neppure in casa propria che è la posizione del centrodestra.

Appare necessario fare chiarezza su alcuni punti cruciali della riforma. Intanto l'Aula di Montecitorio ha dato soltanto il primo via libera alla proposta di legge di modifica degli articoli 52 e 59 del codice penale, che ora passerà al Senato. Al momento tutto resta com'è. E tenuto conto che i tempi medi di approvazione per una legge da parte di Palazzo Madama possono arrivare anche ad un anno così resterà ancora a lungo. Il secondo punto è che la legge definisce alcune circostanze nelle quali si applica il concetto di non punibilità che però, attenzione, non scatta comunque mai in modo automatico, neppure di notte, come invece sembra lasciar intendere un testo francamente scritto in modo confuso e che non mancherà di suscitare gravi equivoci.

La prima novità riguarda le situazioni che vengono considerate appunto di «legittima difesa» ed è introdotta con una modifica dell'articolo 52 del codice penale in base alla quale si considera legittima difesa la reazione a un'aggressione commessa «in tempo di notte, ovvero la reazione a seguito dell'introduzione in casa, in negozio o in ufficio, con violenza alle persone o alle cose, ovvero con minaccia o con inganno». In sostanza sarà legittimo reagire anche con un'arma se si viene aggrediti in modo violento in casa propria insomma nella classica situazione di rapina in casa e il tempo notturno sarà comunque un' aggravante.

Però poi occorre porre attenzione anche alla modifica apportata all'articolo 59 dove si specifica l'ambito di applicazione della fattispecie dell'eccesso di legittima difesa. La nuova norma prevede che la colpa sia «sempre esclusa quando l'errore è conseguenza del grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione in situazioni comportanti un pericolo attuale per la vita, per l'integrità fisica, per la libertà personale o sessuale».

Ma a stabilire se il cittadino che si è difeso fosse effettivamente in uno stato di grave turbamento sarà comunque sempre il magistrato. Insomma resta al magistrato il compito di decidere se ci sia stata proporzionalità tra la difesa e l'offesa. Il cittadino riconosciuto non punibile per legittima difesa avrà diritto al pagamento di tutte le spese legali e processuali da parte dello Stato l'onere per le finanze pubbliche è stimato in 295.200 euro a partire dal 2017.

Anche secondo Mirabelli dunque questa riforma non rappresenta una novità dirompente.

«Tende a rendere più chiara la possibilità di esercitare la legittima difesa escludendo che vi sia un eccesso colposo là dove ci siano determinate circostanze - precisa Mirabelli - Per qualche aspetto potrebbe apparire anche superflua perché il giudice già applica le norme generali sulla legittima difesa».

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