La priorità di Berlusconi. Convincere gli astenuti per sfondare quota 20%

Immigrazione e sicurezza i temi per attrarre gli scontenti. L'ordine: toni bassi con la Lega

La priorità di Berlusconi. Convincere gli astenuti per sfondare quota 20%

Competizione aperta con gli avversari (e con gli alleati), ma senza «farsi coinvolgere nella rissa». Una serie di messaggi diretti a un ceto medio sempre più sfiduciato e alla ricerca di un approdo politico sicuro («affidarsi ai Cinquestelle è come scommettere alla roulette russa», dichiara Licia Ronzulli). Ma anche una domanda che ricorre nelle riunioni e nei focus group che Silvio Berlusconi organizza allo scopo di ascoltare il più possibile la voce del Paese: cosa fare per rompere il muro di diffidenza eretto da coloro che si sono ad tempo rifugiati nell'astensione?

Dalle parti di Arcore c'è la convinzione che si stia entrando in una fase decisiva nel percorso di avvicinamento verso le elezioni e che parlare agli scontenti, ovvero a coloro che sono privi di una casa politica, sia fondamentale. I sondaggi certificano che il sorpasso di Forza Italia ai danni della Lega è ormai consolidato - la rilevazione Agi/Youtrend di ieri assegna al partito azzurro il 15,6%, con il Carroccio staccato di quasi due punti al 13,7% e Fratelli d'Italia al 5% - e anche attraverso questa lente - secondo gli azzurri - va letto il nervosismo della Lega. Berlusconi è convinto che il suo ritorno sulla scena e il rinnovato attivismo di Forza Italia possano agire come un detonatore, riaccendendo la fiamma dell'entusiasmo a livello locale. Inoltre il Cavaliere registra una tendenza verso il voto utile destinata a far crescere il peso dei consensi azzurri, soprattutto se il partito di Piazza San Lorenzo in Lucina riuscirà a risultare credibile su temi caldi come la sicurezza e il controllo dell'immigrazione, quelli su cui il fronte sovranista ha costruito la propria crescita elettorale.

Il messaggio diretto al partito è di non entrare in una polemica troppo aperta con la Lega. «La temperatura resterà alta almeno fino al 9 dicembre quando la mappa dei collegi sarà stata disegnata in maniera definitiva», spiegano i dirigenti azzurri. Dopo quella data si entrerà nel dettaglio delle candidature sia per le Politiche, sia per le Regionali con il nodo Lazio all'orizzonte. Molto importante sarà anche capire quando effettivamente si andrà a votare, il 18 marzo come si sussurra in Transatlantico, oppure a maggio qualora - come vorrebbe Berlusconi - si riuscisse a procedere con un «election day» che oltre a far risparmiare circa 500 milioni di euro allo Stato potrebbe favorire la massima partecipazione degli elettori al voto.

Di certo l'obiettivo dello storico leader del centrodestra è fare di Forza Italia il primo partito della coalizione di centrodestra con oltre il 20%. Una soglia che gli garantirebbe il ruolo di forza trainante e di king maker. Per raggiungere questo obiettivo serve una campagna corale sui territori ma anche un buon numero di candidati autorevoli da inserire nelle liste.

In questo senso il nome di Leonardo Gallitelli è tutt'altro che casuale incarnando l'identikit di una persona autorevole, affidabile e in grado di offrire risposte alla percezione di insicurezza sempre più diffusa che si respira nel Paese.

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