Siamo alle solite. L'Europa si trova a fronteggiare una delle maggiori crisi umanitarie di sempre - quella innescata dall'emergenza profughi - ma per la presidente della Camera Laura Boldrini non si può dire. O meglio, non si possono chiamare le cose con il proprio nome: cioè quello di emergenza.
La terza carica dello Stato, intervenuta oggi a Padova nel corso di un convegno organizzato dalla Fiom-Cgil, si scaglia contro chi usa la parola "emergenza" associata all'attuale crisi dei migranti, in cui affondano tanto l'Italia che l'Europa. "È una brutta parola che non porta mai buone cose perché fa paura e permette di derogare le regole - spiega il presidente di Montecitorio - è la parola usata da chi lavora sulla paura, facendone uno strumento politico."
Peccato che il Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2015, redatto tra gli altri da Anci, Caritas, Fondazione Migrantes, Sprar, con la collaborazione dell' Unhcr spieghi che le cose non stiano esattamente così. All'opposto: l'emergenza c'è eccome, ed è gravissima.
A pagina 16 del rapporto - stilato, tanto per chiarire, non proprio da quegli "allarmisti" contro cui si scaglia la Boldrini - si legge: "Confrontando il rapporto UnhCr del 2013 con quello del 2015, relativo ai dati del 2014, si tocca con mano il senso dell’aumento della mobilità forzata che sta portando alla crescita delle situazioni di instabilità e di crisi del mondo (...) un totale di 59,5 milioni di persone sradicate dai loro luoghi di residenza e di vita, più di 8 milioni di persone in un solo anno. Si tratta del più alto incremento registrato tra un anno e l’altro oltre che della cifra più elevata dalla seconda guerra mondiale."
La situazione, numeri alla mano, è oggettivamente eccezionale e negarlo non serve proprio a nulla. Le situazioni di emergenza, com'è ovvio, richiedono l'adozione di regole di emergenza e non certo la deroga di quelle ordinarie.
"Emergenza" non è la parola usata da chi lavora sulla paura, ma solo il termine più
adatto per prendere coscienza di ciò che sta succedendo. L'allarmismo è certo un peccato, ma che dire di chi vuole sminuire le conseguenze di un processo storico di portata epocale in nome di una polemica politica?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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