Il Pd è una forza importante nel panorama politico italiano. Un elettore su cinque (tendente a quattro) si identifica, in tutto o in parte, con la sua linea. Numeri alla mano, è l'unica alternativa all'alleanza gialloverde. È dunque lecito che l'opinione pubblica guardi alla sua offerta programmatica ciò che porterebbe all'azione del governo cercando la tranquillità di politiche responsabili e concrete che possano accompagnare la vita quotidiana senza traumi, in economia come negli equilibri internazionali. In vista del secondo giro di consultazioni, il segretario ha comunicato la sua proposta a un possibile esecutivo, dichiarandosi pronto a incontrare i vertici 5s «per andare avanti nel lavoro sul programma utile per l'Italia. Si superino le timidezze e si entri nel merito delle questioni. Noi vogliamo un Paese più green, più giusto, più a misura delle donne e che lavori sulle infrastrutture utili per il Paese. Siamo molto preoccupati per il lascito economico del precedente governo».
Premesso che il Pd ha sicuramente posizioni specifiche e concrete che entrano nel merito delle questioni, avendo alle spalle lunghi anni di governo, tuttavia il suo leader ha inteso parlare agli attuali e potenziali sostenitori anteponendo alle soluzioni operative alcune visioni macro della società che vorrebbe. A parte il riferimento alle infrastrutture utili, che pare una pericolosa apertura a rimettere in discussione la Tav, da evitare assolutamente, soffermiamoci sul resto.
A chi si chiede quali tagli di spesa per 23 miliardi suggerirebbe per evitare l'aumento dell'Iva, si propone un Paese più green? A chi a malincuore spinge un figlio a cercare fortuna all'estero, come barman o come medico, perché qui il mercato del lavoro è ingessato e l'economia asfittica, si propone un Paese più giusto? A quelli che si preoccupano del peso del servizio del debito sui conti pubblici (lo spread, che impedisce ogni seria politica di investimento e di stimolo, specialmente in vista del rallentamento economico globale) si annuncia che la soluzione sarebbe una più equa distribuzione dei ruoli tra i generi?
Ora, al di là che le ricette concrete del Pd sarebbero certamente ben altre, viene da chiedersi perché il suo leader parli di idee che starebbero bene in una rilassante serata estiva tra amici, invece di esporre proposte serie? Lo diciamo col massimo rispetto dei protagonisti, ma col dubbio che buona parte dei loro elettori sia invece sensibile proprio a questi annunci. Che è stato esattamente il problema del Pd negli ultimi tempi: dare l'impressione ai cittadini che le loro problematiche quotidiane e concrete stiano sempre in secondo piano, per lasciare la scena ai grandi temi liberal.
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