F inta pace in Puglia. E Silvio Berlusconi, indispettito, resta in Sardegna. Il Cavaliere non si appassiona certo delle questioni legate alle liste in vista delle prossime Regionali. Tuttavia, qualche giorno fa, aveva dato ascolto ai cosiddetti «pontieri» e benedetto la linea soft nei confronti del «ribelle» Fitto. In prima linea i deputati Francesco Paolo Sisto ma anche Elvira Savino, entrambi pugliesi. I due avevano consigliato all'ex premier di non andare alla guerra totale con Fitto anche per via della legge elettorale in vigore in Puglia. In quella Regione, infatti, c'è una soglia di sbarramento piuttosto alta: nessun seggio per il partito o la lista che non supera l'8 per cento e il cui candidato alla presidenza non raggiunge il 10. L'ipotesi di andare frazionati, quindi, avrebbe avuto come rischio quello di sparire del tutto.
Convinto a trattare, Berlusconi ha dato il via libera a Luigi Vitali, commissario di Forza Italia e acerrimo nemico dell'ex governatore: «Ok, niente veti ai suoi uomini». Proprio Vitali, ieri, tendeva quindi la mano a Fitto e a Francesco Schittulli, candidato forzista ora vicino all'ex governatore di Maglie. Vitali, in una nota, spiegava: «A seguito dell'incontro con i consiglieri regionali di Forza Italia, in accordo con Berlusconi, per favorire l'unità del centrodestra in Puglia (unità auspicata anche dal coordinatore regionale del Nuovo centrodestra Massimo Cassano), Forza Italia tramite il segretario regionale Luigi Vitali conferma la disponibilità a ricandidare l'intero gruppo regionale, anche al fine di sgomberare il campo da tutte le polemiche divampate in queste settimane». Niente veti, quindi; niente epurazioni né sbarramenti ai danni degli uomini di Fitto.
Pace fatta? Niente affatto. Passa qualche ora e un consigliere vicinissimo a Schittulli torna a gettare benzina sul fuoco: «Ora davvero basta. Con l'ultimo comunicato il commissario regionale di Forza Italia, Luigi Vitali, dimostra non solo di non aver a cuore gli interessi dei pugliesi e, quindi, di non essere interessato a vincere le elezioni regionali, ma di prendere in giro anche gli alleati della coalizione». Non solo: «In questo momento è evidente che Forza Italia si è volontariamente esclusa dalla coalizione che sostiene Schittulli». Ma come? In risposta alla mano tesa arriva uno schiaffo? La verità sta nei numeri. Attualmente Forza Italia ha 18 consiglieri regionali. Di questi, 9 sono dichiaratamente fittiani. Solo che di questi 9, 5 hanno già detto di non essere interessati alla ricandidatura. Ergo, soltanto 4 consiglieri vicini all'ex governatore avrebbero la corsa assicurata. Per Fitto decisamente troppo pochi nonostante altri uomini della sua area saranno della partita perché inseriti nella lista d'appoggio «Oltre Fitto». A rendere ancor più caotico il quadro, la decisione del senatore fittiano Vincenzo D'Anna di appoggiare in Campania il candidato piddino Vincenzo De Luca. Una presa di posizione che Fitto ha dovuto bollare come «scelta personale» smentendo qualsivoglia regìa occulta.
Intanto, a Roma, Brunetta ha cercato di serrare le fila dei suoi durante una riunione del gruppo di Fi. «Dobbiamo essere uniti e compatti nel nostro comportamento quotidiano in Aula» è il senso del ragionamento. Poi s'è ragionato sui prossimi provvedimenti in arrivo a Montecitorio: luci e ombre sulla scuola, pollice verso sull'Italicum e libertà di coscienza sul delicato tema delle unioni civili.
di Francesco Cramer
Roma
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.