Quando i renziani dicevano no ai tagli ​sulle tasse della casa

I fedelissimi del premier solo due anni fa contestavano l'abolzione dell'Imu. Ora hanno cambiato idea

Quando i renziani dicevano no ai tagli ​sulle tasse della casa

"Abolire l'Imu? Una follia". Lo dicono i renziani. Anzi no, i bersaniani che poi sono diventati renziani. Quando il governo Letta decise, d'accordo col Pdl, di abolire il bazello sulla casa. A quel tempo Matteo Renzi già brigava per prendersi palazzo Chigi e far fuori il premier Letta. Ciò che contava di più era impallinarlo anche sul taglio delle tasse. Nel 2013 diversi esponenti Pd, adesso renziani, attaccavano il governo per aver scelto di abolire l'Imu. "Che senso ha che io, con il mio reddito, non paghi l'Imu sulla prima rata?", si chiedeva l'attuale vicesegretario del Pd Debora Serracchiani il 26 novembre 2013 durante la trasmissione Ballarò. Ma anche lo stesso Renzi la pensava diversamente da oggi: "Intervenire sull'Imu è una cambiale che si paga all'accordo con Berlusconi'', disse il 20 maggio 2013.

Anche Delrio era della stessa opinione. "Con l’Imu non abbiamo certo risolto i problemi del Paese. Non è il caso di usare toni trionfalistici. La gente continua a perdere il lavoro, non c’è molto da festeggiare". E l'amico Nardella? Anche lui, ora sindaco di Firenze contestava l'abolizione dell'Imu: "L'abolizione #imu si è rivelata una foglia di fico, non ha rafforzato governo. Abbiamo accettato la condizione posta da Pdl per la stabilità", twittava a settembre 2013.

"Tutta questa euforia sull'abolizione dell'#IMU mi pare esagerata. Prima capiamo bene a quale prezzo la togliamo". Adesso a quanto pare l'abolizione delle tassa sulla casa va bene al Pd. La coerenza a quanto pare alla Leopolda non l'hanno insegnata.

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