Quadra in vista per le Regionali anche se Berlusconi non ha fretta; non vuole entrare a gamba tesa nelle grane che stanno scuotendo il Carroccio. Intanto ieri è stata la giornata di una amarezza rientrata perché un pezzo di storia di Forza Italia aveva deciso di lasciare il partito. Si tratta dell'indissolubile coppia di senatori Bondi-Repetti: il primo, ex coordinatore del Pdl, da tempo lontano dalla politica e critico; la seconda, sua moglie, che aveva annunciato il suo addio attraverso una lettera al Corsera . Un metodo che non ha fatto fare i salti di gioia al Cavaliere che ha convocato i due a villa San Martino per ricucire lo strappo in extremis. Tentativo andato a buon fine visto che, dopo tre ore di colloquio, i due hanno fatto dietrofront e congelato il loro addio al partito.
Tornato il sereno tra uno dei fondatori di Fi e l'ex premier, sono arrivate anche buone notizie dagli ambasciatori azzurri incaricati di chiudere la partita alleanze in vista delle prossime amministrative. La certezza ancora non c'è ma tra i forzisti si spera di chiudere l'accordo con Lega e Ncd: Forza Italia potrebbe convergere su Zaia in Veneto senza che Alfano, per ritorsione al veto leghista, molli l'azzurro Caldoro in Campania. Ci si sta lavorando senza sosta ma questo, alla fine, potrebbe essere l'epilogo del risiko Regionali. Molto dipende da cosa farà il sindaco di Verona Tosi, messo all'angolo nel suo partito e quindi tentato dalla corsa solitaria. Se decidesse in questo senso a mettere la pettorina tosiana, almeno al primo turno, ci sarebbero senza dubbio anche i centristi alfaniani. Ma tutto dipende dalle scelte che farà a breve il leader della Liga Veneta.
Campania e Veneto sono i nodi principali sciolti i quali, poi, il puzzle si comporrebbe anche dei tasselli Liguria, Toscana, Umbria e Marche posto che in Puglia la candidatura di Francesco Schittulli è super blindata. La soluzione per le altre Regioni potrebbe essere la seguente: la Lega che la spunta in Liguria con Edoardo Rixi ma va un passo indietro in Toscana a favore di un azzurro; o Gianni Lamioni o un altro nome ma con la casacca di Forza Italia. Se ne riparlerà nei prossimi giorni quando, ad Arcore, si riunirà la commissione di Fi sulle Regionali composta da Altero Matteoli, Giovanni Toti, Renato Brunetta, Paolo Romani e Denis Verdini.
Restano le fibrillazioni interne a Forza Italia con Fitto che continua nel suo attivissimo controcanto e che, domenica prossima, riunirà i suoi «Ricostruttori» a Palermo. Insomma, Fi sembra sfilacciata nonostante Brunetta guardi già al brindisi della prossima settimana: «Verrà il 9 marzo e tornerà la centralità di Forza Italia. Riprendere l'iniziativa politica di idee e di presenza con la ritrovata libertà di Berlusconi. Questa è la sola prospettiva di rinascita per l'Italia».
Il Cavaliere, però, ieri è riuscito a mettere del mastice su una crepa interna aperta dalla senatrice Repetti che aveva detto «addio» a Forza Italia a mezzo stampa: lascio perché «sta avvenendo una vera e propria distruzione, con faide interne il cui unico fine è quello di spartire l'eredità politica di Berlusconi», il suo
j'accuse . E ancora: «La rivoluzione liberale è stata intrapresa solo in parte e per questo abbiamo perso consenso. Colpa degli alleati che, tuttavia, continuiamo a inseguire nonostante ci siano evidenti, abissali diversità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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