"Quelle false accuse su di me una crociata contro il centrodestra"

La direttrice di Telemolise assolta per il presunto ricatto al governatore Pd: «È stato un atto di sciacallaggio giudiziario»

"Quelle false accuse su di me una crociata contro il centrodestra"

Dopo quattro anni, è arrivata l'assoluzione e la storica direttrice di Telemolise Manuela Petescia torna a parlare del processo che l'ha vista coinvolta insieme al pm Fabio Papa, accusati di ricatto contro il presidente della Regione Paolo Frattura, e punta il dito contro un «atto di sciacallaggio giudiziario».

Cosa c'è dietro questa vicenda?

«I pregiudizi del centrosinistra perché mi hanno etichettato - e lo sono - come donna di centrodestra, collegata all'ex presidente di centrodestra, moglie di un ex senatore di centrodestra. Le donne di sinistra sono intellettuali, quelle di destra tutte put... . Poi ci aggiungi una terra arretrata, e un'azione combinata giudiziaria. La sinistra ha pilotato le indagini giudiziarie. Non è l'uso politico della giustizia, è molto di più».

E cosa?

«È un vulnus che si apre nella giustizia. Uno (Frattura, ndr) che si siede in una procura e denuncia il magistrato che indaga su di lui, lo distrugge con un testimone che è suo socio in tutte le sue attività ed è suo avvocato, inventano una cena quattordici mesi prima, si dimenticano la data, e inventano che io e questo magistrato li abbiamo minacciati».

Come parte l'indagine?

«Da Frattura, che perde le elezioni contro Michele Iorio, e dice in pubblica piazza che Telemolise, pagata da Iorio coi fondi pubblici, aveva fatto propaganda per il centrodestra. La questura di Campobasso, leggi la sorella di Frattura, mi apre un'indagine e mi butta addosso un reato nuovo di zecca: corruzione della linea editoriale. C'è una connivenza che tra poco salterà in aria come una bomba atomica».

Quale connivenza?

«Più persone che ce l'avevano con me, con quel magistrato con cui avevo avuto una relazione e ci hanno massacrati. Frattura ce l'ha con me perché gli pianto tutti i giorni in televisione gli affari spaventosi che fa in questa regione nel silenzio di tutti. Ed era finito sotto inchiesta del magistrato con cui avevo una relazione alla luce del sole, per essersi fregato 300mila euro di fondi pubblici».

Alla fine: piena assoluzione.

«Io sono soddisfatta di come è

finito il processo, non di come è andato. Il risarcimento che vorrei è che in Molise si dicesse che ci sono stati cortocircuiti giudiziari e politici contro il centrodestra. Oggi è successo a me, domani a un'altra persona».

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