Le ragazze coraggio che arrivano dalle ombre

Massimo M. Veronese

Giorgio Maria Ferlini più che un professore di psichiatria, molto vicino al professor John Keating dell'Attimo fuggente, era un istrione di sapiente e umana ironia. Le sue lezioni universitarie, immaginifiche e spettacolari, si tenevano in un'aula magna che pareva un anfiteatro e ogni volta c'era il tutto esaurito come a Milan-Inter. Vi assistevano studenti di psicologia che venivano da tutta Italia e da corsi che non erano il suo, perché Ferlini non si poteva perdere. Spiegava che per guarire il malato psichiatrico non bastava tendere la mano per cercare di portarlo nel tuo mondo, il mondo dei sani di mente, eri tu che dovevi entrare nel suo mondo per portarlo nel tuo, cioè dovevi diventare lui, la sua sofferenza, senza perdere te stesso. Sempre che, sorrideva, e solo le risate alle sue lezioni interrompevano i religiosi silenzi, voi siate veramente convinti di essere quelli sani di mente...

Dall'altra parte dell'Italia Silvana, 28 anni e Angelica 38, hanno appena conseguito il titolo professionale di operatore socio sanitario e sono felici come tutte le ragazze che hanno superato un esame. È stato il direttore generale della Asl di Foggia a consegnare loro l'agognato camice bianco. A sostenere le due ragazze nel percorso di formazione teorica e pratica sono stati gli operatori del Centro di Salute Mentale di Troia e «Deliceto dove andranno a lavorare.

Si occuperanno di gente che soffre, di persone che non ce la fanno, di uomini e donne che non riescono a superare i muri che hanno dentro. Niente di strano se Silvana e Angelica non provenissero proprio da quel mondo. Erano pazienti tra i pazienti, malati tra i malati. Hanno percorso la strada che porta alla salvezza, hanno imparato come si fa e adesso quel percorso, ogni giorno, lo faranno in direzione contraria per andare a prendere quelli che si sono persi come loro. «La vita è davvero capace di sorprenderci - spiega il responsabile del Centro di Salute Mentale di Troia Giuseppe Pillo -. Pensare che possano rientrare come assistenti nei luoghi che le hanno viste in difficoltà e alla ricerca di aiuto è la realizzazione di un'utopia».

Capitano in questa Italia malata di rancore, insofferente persino alla tregua di Natale, storie di riscatto così, esempi di ostinato ottimismo. Poi domani, tranquilli, si torna al pensiero unico carogna. Ma, come direbbe Ferlini, siete sicuri di essere voi i sani di mente?

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