Roma Nello straordinario mondo di Virginia Raggi sindaca ci sono storie incredibili. L'ultima, almeno per il momento, racconta: il comune di Roma, ieri, si è costituito parte civile nel processo che vede imputati per corruzione Raffale Marra e Sergio Scarpellini. Nello stesso processo contro l'ex braccio destro della sindaca e il costruttore, il pubblico ministero potrebbe chiedere il rinvio a giudizio di Virginia Raggi. Indagata per abuso d'ufficio. Il che, tecnicamente, significa che l'avvocatura di Stato dovrebbe allo stesso tempo difendere il Comune di Roma e accusare la sindaca di Roma.
Non sarebbe una novità, è già successo nella controversa storia della Repubblica. Però anche questa storia vale una conferma: nel Movimento c'è davvero poco di nuovo. E per portarsi avanti con il lavoro ecco che Luigi Di Maio, Cinque Stelle, vicepresidente della Camera, primo sponsor della sindaca, ha già fatto sapere come si comporteranno i suoi. Intervistato da Il Messaggero ha difeso l'amica: «Non è accusata di aver sabotato un'inchiesta sulla stazione appaltante d'Italia». Poi, visto che non può cavarsela solo citando l'inchiesta Consip e i guai altrui, prova ad argomentare: «Ha messo una firma sotto un foglio. In casi analoghi non abbiamo chiesto dimissioni di altri sindaci». Se arrivasse una richiesta di rinvio a giudizio? «Il nostro codice etico prevede che in caso di condanna in primo grado si venga esclusi dal Movimento, o sospesi o espulsi. Ma ci riserviamo discrezionalità». Eccoci, lo straordinario mondo di Virginia Raggi apre sempre nuovi orizzonti. Il M5s è ufficialmente garantista, almeno per ora. Non valgono più le manette chieste a gran voce per i nemici, esterni o interni. No, Di Maio blinda la poltrona dell'amica, anche in caso di rinvio a giudizio.
Così il processo Marra-Scarpellini può avere inizio. Ieri, durante la prima udienza, i legali si sono opposti alle dirette video del processo. Poi si sono costituite come parti civili, oltre al Comune di Roma, anche Asia Usb, Assoconsum, Cittadinanzattiva Onlus, Confconsumatori federazione regionale Lazio. La prossima udienza è fissata per il 30 maggio, con l'ammissione di prove tra cui la lista testimoni, dove tra gli altri è citata dalla difesa Marra la sindaca di Roma. «Se mi chiameranno andrò», ha fatto sapere la sindaca.
Che è insieme indagata, ma è anche testimone; che è accusatrice, ma potrebbe finire tra gli accusati. Fidatevi, la Raggi ha un sacco di cose da fare. Primo o poi penserà anche ai problemi di Roma. Di Maio garantisce: per farlo avrà tutto il tempo che lei desidera.
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