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Renzi cambia la legge sulle tv: "La Rai va sottratta ai partiti"

Palazzo Chigi al lavoro per riformare i vertici della tv di Stato. Renzi studia un decreto, ma i suoi frenano. E spunta anche un capitolo sul canone

Renzi cambia la legge sulle tv: "La Rai va sottratta ai partiti"

Matteo Renzi vuole mettere mano alla governance della Rai. L'obiettivo del premier è spazzare via le forze politiche dalla tv pubblica. E per farlo, secondo quanto riporta Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, sarebbe disposto anche a ricorrere a un decreto. "Non ci sono i presupposti di urgenza - fanno notare da viale Mazzini - Mattarella, custode inflessibile della Costituzione, non potrà mai controfirmare un simile provvedimento".

Il Consiglio d’amministrazione della Rai scade ad aprile. Potrebbe essere prolungato al massimo a giugno. Il ché significa che anche il prossimo Cda sarà nominato con la legge Gasparri. Un'ipotesi che, secondo il Corriere della Sera, Renzi vorrebbe evitare. "Così non si può andare avanti - dice - dobbiamo sottrarre la Rai alle forze politiche". Così starebbe pensando a un decreto, da presentare tra marzo e aprile, per ripensare la governance in modo da sottrarla "non solo ai partiti, ma anche al governo". Vorrebbe quindi un Cda composto da cinque membri nominati da una Fondazione e non più dalla Commissione di vigilanza Rai, un amministratore delegato e un direttore generale operativo. I poteri, va da sé, sarebbero molto più limitati. "Questo è un tema non più rinviabile - spiega ai suoi il premier - dobbiamo rendere la televisione di Stato un’azienda innovativa, anzi, la più innovativa d’Europa per l’offerta culturale che è in grado di dare". Secondo le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, il decreto potrebbe anche contenere il dimezzamento del canone.

Il problema, però, è proprio la forma del decreto. Fino a oggi, mai utilizzato per riformare la Rai. I suoi gli hanno, infatti, suggerito di usare un disegno di legge. In questo modo, però, l'operazione slitterebbe a settembre. E a Renzi non andrebbe proprio giù. "Ognuno vuole avere un suo pezzettino di potere là... o ben di più. E non lo vuole mollare - spiega - la mia sarà una legislatura sotto l’insegna delle riforme e questa spinta non si fermerà mai. Per niente è per nessuno". Per il momento però, la riforma rimane sulla scrivania di Palazzo Chigi.

Prima di parlarne pubblicamente, il governo punta a incassare il via libera del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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